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Milano, concorsi pilotati in Statale: l'infettivologo Galli condannato a 16 mesi

Condannato l'infettivologo Galli

L'infettivologo Galli è stato condannato a 1 anno e 4 mesi per falso, nell'ambito dei concorsi pilotati in Statale.

Il professor Massimo Galli è stato condannato a 1 anno e 4 mesi per falso nel processo sui presunti concorsi pilotati alla Statale di Milano.

Milano, concorsi pilotati in Statale: l’infettivologo Galli condannato per falso

Il tribunale di Milano ha condannato a 1 anno e 4 mesi l’infettivologo Massimo Galli per falso nel processo sui presunti concorsi pilotati per professori e ricercatori all’Università Statale di Milano a vantaggio del suo collaboratore Agostino Riva e a svantaggio di Massimo Puoti, primario del Niguarda. Il professore è stato, però, assolto dalle imputazioni di turbativa d’asta o abuso d’ufficio sui concorsi perché il fatto non sussiste. “Sul falso l’unica cosa che mi sento di ammettere è di aver dimenticato di correggere un orario” ha dichiarato il professore, spiegando che farà appello e di essere sereno.

Il tribunale ha deciso che Galli non ha pilotato i concorsi e abusato dei suoi poteri, ma rimane in piedi l’accusa di falso. La falsità è legata alla chiusura degli orari del verbale sulla “valutazione dei candidati” e non corrispondenti al vero. “Sono finito in questa storia per un’intercettazione di due persone a me ostili in cui mi si attribuiva l’intenzione di falsare concorsi” ha dichiarato Galli.

Concorsi pilotati, Massimo Galli: “Conto sulla piena assoluzione”

L’infettivologo Massimo Galli ha dichiarato di essere sicuro di poter ottenere una sentenza di assoluzione piena nei successivi gradi di giudizio e ha spiegato la “falsità” del verbale collegandola al periodo in cui l’Italia e il mondo stavano attraversando nelle prime settimane di diffusione del Covid, sottolineando che erano “giorni frenetici“.

Basta leggere la copia della rivista scientifica per vedere che il 14 febbraio 2020 parte un lavoro importante dal mio gruppo. In tutta franchezza ero più attento a quello che ad altre cose, era il primo lavoro sul Covid che datava la penetrazione del virus nella popolazione umana. Certo non sono gare, però era un lavoro importante” ha aggiunto il professore.