Milano, 10 feb. (Adnkronos) – "Mi spiace e soffro". Appare così – davanti alla gip di Milano Anna Calabi che ieri ha convalidato l'arresto in carcere – Pablo Gonzalez Rivas, il 48enne accusato di omicidio volontario aggravato dai futili motivi e occultamento di cadavere della compagna Jhoanna Nataly Quintanilla, uccisa nella notte tra il 24 e il 25 gennaio.
Nell'interrogatorio, durato circa due ore, l'uomo che ha dichiarato di non aver avuto intenzione di ucciderla, ma di averle "spezzato il collo con una mossa secca" durante un gioco erotico, ha detto "di avere gettato il cellulare spento" della donna, insieme a un cappello rosso, in un cestino vicino casa – in zona piazza dei Daini in zona Bicocca – il 25 gennaio, lo stesso giorno in cui ha deciso di liberarsi del corpo, messo in borsone e buttato in un fosso nell'area di Cassano d'Adda.
Gli oggetti della vittima buttati hanno "lo scopo – si legge nel provvedimento della giudice – di simulare un allontanamento volontario" della baby sitter di 40 anni.