Roma, 20 apr (Adnkronos) – "Come può, la Tunisia di Saied, essere considerata un paese sicuro? Sabato mezza opposizione è stata condannata con pene draconiane in un processo farsa, sancendo definitivamente la fine dello stato di diritto. Il presidente-dittatore, che ormai governa per decreto (vi ricorda qualcosa?), agita lo spettro del complotto internazionale per giustificare qualunque abuso".
Lo scrive sui social l'eurodeputata di Avs Ilaria Salis.
"I migranti neri vengono catturati, deportati nel deserto e, in alcuni casi, addirittura venduti alle milizie libiche. La società civile è repressa con ferocia. Il popolo annaspa nella crisi economica e, dopo la primavera, sopravvive a malapena in un lungo inverno autoritario. Eppure, per l’Italia e per l’Unione Europea, la Tunisia è un paese sicuro", prosegue.
"Almeno abbiano l’onestà intellettuale. Almeno si assumano la responsabilità. Pur di reprimere la migrazione, pur di negare il diritto d’asilo, ormai ogni dittatura è tollerabile. Perché, in fondo, anche noi questo stiamo diventando. Che lo spirito della rivoluzione del 2011 torni ad animare la Tunisia. E l’Italia. E l’Europa intera", conclude Salis.