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Continuano a verificarsi tragedie nel Mediterraneo legate ai flussi migratori: al largo delle coste meridionali della Sardegna, nella giornata di ieri, gli equipaggi delle Capitanerie di Porto avrebbero prestato soccorso ad 11 migranti scampati ad un naufragio, ma si contano quattro dispersi.
Continuano gli episodi di naufragio nel Mediterraneo: quattro dispersi e 27 superstiti
Una volta giunti in porto a Teulada, avrebbero riferito di una o due barche affondate e della scomparsa di alcuni compagni, dopodiché sono stati affidati alle cure del personale medico dell’Esercito. In seguito, altre 16 persone sarebbero state rintracciate tra Cala Zafferano e il Poligono di Teulada, portando il totale dei superstiti a 27, tra i quali nessun minore.
Nel frattempo, si sono registrati nuovi episodi di violenza nel Mediterraneo centrale, segnalati dalla Geo Barents, nave di ricerca e soccorso di Medici Senza Frontiere, che avrebbe denunciato un’aggressione da parte di un’imbarcazione identificatasi come Guardia Costiera libica. I migranti tratti in salvo da Msf, per un totale di 83 uomini e minori non accompagnati, avrebbero riferito che alcune donne e bambini erano stati in precedenza intercettati dopo essere stati minacciati con delle armi.
Stando alle loro testimonianze, uomini armati avrebbero infatti minacciato le persone sul gommone sparando in aria e portando alla caduta in mare di 70 persone.
L’aggressione da parte di un’imbarcazione della Guardia Costiera libica e il soccorso di Msf
La Geo Barents è riuscita a portare in salvo tutte le persone che erano in acqua e a bordo del gommone, mentre l’imbarcazione libica si sarebbe allontanata con 29 donne e bambini a bordo.
“Questo comportamento aggressivo e irresponsabile da parte di un’imbarcazione con uomini armati a bordo è inaccettabile e mette in pericolo la vita di molte persone e separa interi nuclei familiari”, afferma Msf. “Hanno sparato in aria. Ci hanno picchiato con la parte posteriore del fucile. Poi hanno preso le donne e i bambini. Anche mia moglie e i miei figli”, testimonia un uomo a bordo della Geo Barents.
Concluse due operazioni di soccorso da parte della Life Support di Emergency
Contemporaneamente, la nave Life Support di Emergency ieri ha concluso due distinte operazioni di soccorso di due diverse imbarcazioni in difficoltà nelle acque internazionali della zona Sar maltese. Sarebbero state portate in salvo 75 persone, tra cui donne e minori, provenienti da Bangladesh, Eritrea, Siria e Sudan. “La prima delle due imbarcazioni soccorse – ha spiegato ieri Jonathan Naní La Terra, Sar team leader della Life Support di Emergency – era inclinata sul fianco sinistro e aveva 38 persone a bordo, tutte senza giubbotti salvagenti”.
“Ora – aggiungeva – ci stiamo dirigendo verso Vibo Valentia: è la prima volta che ci viene assegnato questo porto dalle autorità competenti”.