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Migranti, approvato dal Senato il decreto Cutro: la restrizione sulla protezione speciale

Matteo Salvini e Giorgia Meloni

Arrivata dal Senato l'approvazione della conversione in legge del decreto-legge Cutro: con 92 voti favorevoli e 64 contrari, il testo passerà ora alla Camera per l'ultima approvazione prima di diventare una legge a tutti gli effetti

Sono stati giorni duri in Senato, ma finalmente è arrivata l’approvazione della conversione in legge del decreto-legge Cutro. Con 92 voti favorevoli e 64 contrari, il testo passerà ora alla Camera per ricevere l’ultima approvazione e diventare definitivamente una legge.

Protezione speciale, rimane o no?

Così chiamato perché varato dal governo nella riunione del Consiglio dei Ministri tenutasi a Cutro, (luogo della strage di migranti avvenuta il 26 febbraio), la scadenza per l’approvazione della Camera è fissata al prossimo 9 maggio. Una delle norme contenute nel decreto che ha creato maggiore dibattito è quella sulla protezione speciale, ovvero il permesso di soggiorno della durata di due anni che spetta alle persone che richiedono asilo, non hanno le caratteristiche per avere lo status di rifugiato o la protezione sussidiaria. Con un emendamento approvato ieri non senza le polemiche e la confusione interna alla maggioranza, il decreto-legge Cutro restringe moltissimo la possibilità di accedere alla protezione speciale. L’obiettivo del governo Meloni? Come la stessa premier ha già dichiarato in passato, è quello di portare all’annullamento la protezione speciale.

Le procedure di ricorso

Tra le altre misure, nuovi piani di smaltimento delle procedure di ricorso contro il diniego delle richieste di protezione internazionale. A tutti coloro che vengono da un Paese di origine designato come «sicuro» sarà applicabile la procedura accelerata prevista per chi fa richiesta di protezione solo dopo essere stato fermato per aver tentato di attraversare la frontiera. Se l’accoglienza sarà negata, sarà possibile fare appello col supporto di nuovi elementi o nuove prove.