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La perdita di oltre 60 vite umane nel tragico viaggio dei migranti che dalla Libia erano diretti vero l’Italia è un evento che ci tocca profondamente. Le 25 persone sopravvissute hanno condiviso una storia di disperazione e tragedia, partendo da Zawiya e finendo alla deriva nel Mediterraneo centrale per sette giorni, privi di cibo e acqua dopo che il motore del gommone sul quale viaggiavano si è guastato al terzo giorno.
Naufragio migranti, tra le vittime anche un bambino
Tra i migranti morti in questo ennesimo naufragio, c’era anche un bambino; una testimonianza dolorosa delle sfide umane e delle tragedie che si verificano lungo questi viaggi pericolosi.
Il ritrovamento del gommone naufragato
Nella giornata trascorsa, la nave di soccorso Ocean Viking ha individuato con un binocolo un gommone sgonfio a circa 2 miglia di distanza, in condizioni critiche di galleggiamento. Senza perdere tempo, è scattata immediatamente l’operazione di salvataggio, che ha portato al recupero di 25 persone, tutti uomini. Molti di loro presentavano ustioni da carburante e segni di ipotermia, testimonianza delle terribili condizioni in cui si trovavano.
È significativo notare che tra i superstiti ci sono 12 minori, di cui due bambini sotto i 13 anni, che hanno affrontato questa pericolosa traversata in cerca di un futuro migliore.
Migranti, il salvataggio della Ocean Viking
Durante il soccorso, due dei 25 superstiti sono stati trovati in condizioni così critiche che è stata necessaria un’evacuazione medica. Nonostante gli sforzi del personale medico a bordo della Ocean Viking, la nave di Sos Mediterranee, purtroppo non è stato possibile rianimarli. La Guardia Costiera italiana ha quindi attivato immediatamente la procedura di evacuazione, trasportandoli in ospedale in Sicilia per ricevere cure intensive.