La tragedia si è consumata sabato scorso quando è stato ritrovato il cadavere di un migrante del Centro di permanenza per i rimpatri di via Cesare Chiodi a Ponte Galeria, Roma.
L’uomo si è impiccato con un lenzuolo e al momento la Procura ha aperto le indagini per istigazione al suicidio. Gli inquirenti stanno ora analizzando i filmati delle telecamere di videosorveglianza e anche il messaggio che il 22enne ha lasciato prima di porre fine alla sua vita.
Migrante suicida: cos’è successo
Hanno inizio le indagini per chiarire le cause che hanno portato al suicidio del migrante il cui corpo è stato ritrovato nel Cpr di Ponte Galeria a Roma.
Il 22enne si è tolto la vita impiccandosi con un lenzuolo attaccato ad una grata. Sono stati gli altri ospiti del centro a trovare il cadavere e a trasportarlo poi in infermeria dove i soccorritori, in attesa dell’ambulanza, hanno effettuato le manovre di rianimazione.
Peccato che non ci sia stato nulla da fare per il giovane che era già deceduto quando era arrivato in infermeria. Stando a quanto riportato, il 22enne era stato visto piangere e disperarsi nei giorni scorsi perché voleva tornare nel suo paese dove aveva due fratelli piccoli di cui occuparsi e che senza di lui sarebbero morti di stenti.
Il ragazzo ha anche lasciato un messaggio prima di togliersi la vita che, stando ai primi dettagli, sarebbe stato scritto con un mozzicone di sigaretta.
Caos nel Cpr
Il suicidio del 22enne sarebbe la causa principale dei recenti tafferugli che sono avvenuti al Centro di permanenza per i rimpatri di via Cesare Chiodi. Una sessantina di persone hanno tentato di sfondare una porta di ferro mentre lanciavano sassi e indumenti incendiati contro le forze dell’ordine ed il personale della struttura.
Per placare le proteste sono stati usati anche i lacrimogeni e, alla fine, sono stati registrati alcuni feriti lievi tra le forze del’ordine.