Roma, 10 mar. (Adnkronos Salute) – La microbiologia clinica e il futuro tra vecchie e nuove sfide da affrontare, prima fra tutte una ‘sanità più efficace'. Questo, in sintesi, il messaggio che arriva dalla 51esima edizione del congresso nazionale di Amcli Ets – Associazione microbiologi clinici italiani, in programma al Palacongressi di Rimini dall’8 all’11 marzo. Ai microbiologi clinici, giunti alla ribalta della cronaca dal 2020 con l’esplodere della pandemia da Sars-CoV2 (Covid), gli auguri e un plauso per l’importante contributo al contrasto alla pandemia sono arrivati direttamente dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, in un messaggio indirizzato al presidente Pierangelo Clerici. Si è aperta così la 4 giorni di sessioni e dibattiti durante la quale è stato ricordato il contributo portato dai microbiologi nell’affrontare e contrastare l’emergenza Covid e come questa esperienza non vada perduta nel nuovo piano pandemico di prossima presentazione alla Conferenza Stato-Regioni.
Al centro dell'evento di Rimini le grandi sfide che interessano la sanità italiana come la prevenzione di prossime minacce causate da infezioni virali, la gestione dell'antibiotico resistenza, l’innovazione nella diagnosi e monitoraggio delle infezioni nel paziente trapiantato anche alla luce di nuove possibilità terapeutiche, gli aggiornamenti nella diagnosi e prognosi delle infezioni a trasmissione sessuale e, infine le attualità sui micobatteri e la malaria. Senza dimenticare le questioni attinenti all’organizzazione dei servizi su base territoriale e l’impatto che l’innovazione tecnologica da un lato e l’intelligenza artificiale dall’altro porteranno nella professione del microbiologo. Anche quest’anno, sul solco della precedente edizione, si sono iscritti 295 specializzandi provenienti da tutta Italia, dei quali 135 ospitati da Amcli. Molto ricco inoltre il numero di poster pubblicati, quest’anno ben 456, il 30% in più rispetto al 2023. Oltre 1.600 i professionisti chiamati a confrontarsi in seminari e simposi su diverse tematiche, con oltre 24 incontri, 10 simposi e 4 corsi precongressuali.
Il presidente Pierangelo Clerici nel suo intervento ha ricordato come “nell’ultimo anno siano stati rivisti integralmente 26 percorsi diagnostici, di cui 4 completamente nuovi, e siano state pubblicate 5 nuove linee di indirizzo di natura operativa e gestionale”. "Dobbiamo combattere senza tregua, per la nostra parte, l’antimicrobico resistenza – ha specificato -, e per questo con altre società scientifiche abbiamo sottoscritto un documento presentato al Presidente del Consiglio affinché durante la Presidenza italiana del G7, ora in atto, venga posto come problema prioritario di salute pubblica nel confronto tra i governi”. Una critica forte è stata espressa in merito all'apertura della diagnostica tramite Poct (Point of care testing ) alle farmacie. "Con la scusa della farmacia dei servizi – ha detto Clerici – il cittadino potrà trovare in un rispettabilissimo professionista, ma non con una formazione adeguata, colui che potrà effettuare esami di laboratorio. Deve essere chiaro che la scelta dello strumento, la formazione del personale, il controllo da remoto, verifiche di qualità, validazione e refertazione, deve essere in capo a un direttore di laboratorio clinico e questo deve valere anche per quanto avverrà nelle Case e negli Ospedali di comunità, per oltre i 9/10 d’Italia pure scatole vuote servite unicamente a drenare risorse del Pnrr” .
Tra i temi affrontati anche un approfondimento sulle infezioni sessualmente trasmesse che “oggi – ha ricordato Tiziana Lazzarotto, direttore scientifico Amcli e direttore della Uoc Microbiologia del Policlinico Sant’Orsola Università di Bologna – rappresentano un problema di grande impatto nella salute, soprattutto dei giovani. Queste infezioni colpiscono prevalentemente uomini e donne sotto i 25 anni e coloro che non usano dispositivi di barriera durante i rapporti sessuali o che hanno molteplici partner sessuali. Le giovani donne, se colpite da alcune malattie sessualmente trasmesse come clamidia e gonorrea, possono avere dei risvolti molto seri sulla salute riproduttiva”.
Un focus è stato dedicato anche al virus dell'epatite E (Hev). Secondo le stime dell’Oms – è emerso dal congresso – ogni anno si verificano nel mondo 20 milioni di infezioni da Hev, di queste oltre 3 milioni generano forme acute di epatite e un numero di decessi che può arrivare fino a 80mila. Si tratta della più frequente o della seconda causa di epatite virale acuta in molte regioni dell’Asia, Medio Oriente e Africa e il genotipo circolante è il n. 1. Questo genotipo, che ha come unico ospite l’uomo, può dare delle complicazioni gravi nelle donne in gravidanza. Invece nei Paesi a elevato livello igienico-sanitario, il genotipo di Hev predominante è il 3.
“Le infezioni sostenute da Hev di genotipo 3 sono considerate zoonotiche, in quanto i principali ospiti naturali sono i suini, e il virus si trasmette all'uomo principalmente a seguito di consumo di carne poco cotta – ha spiegato Maria Rosaria Capobianchi, consulente per la ricerca, Ospedale Sacro Cuore Don Calabria Irccs, Negrar di Valpolicella (Verona) e componente Gruppo di Lavoro Amcli – oppure di contatto stretto con animali di allevamento (maiali) o selvatici (cinghiali) e con la lavorazione delle loro carni. La malattia severa si manifesta quasi esclusivamente nei pazienti immunodepressi”.
Come negli anni passati l’Associazione ha donato all’Opera Pia Sant’Antonio 10mila euro quale contributo a sostegno della meritoria assistenza che la struttura presta da molti anni alle famiglie indigenti della città. Nel corso della cerimonia, l’Opera Pia Sant’Antonio, ha ricordato come, grazie anche al contributo di Amcli e al sostegno della comunità riminese, l’Opera possa supportare oltre 180 famiglie indigenti.