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Michele Placido: "Amo una donna più giovane. Ho sempre sofferto di depressione"

Le dichiarazioni di Michele Placido

Le profonde rivelazioni di Michele Placido in un'intervista in cui ha svelato di amare una donna più giovane e non solo.

Michele Placido, in un’intervista per il Corriere della Sera, ha rivelato molti dettagli della sua vita privata, dal suo amore per una donna più giovane alla sua depressione.

Michele Placido parla dell’amore: “Amo una donna più giovane”

Michele Placido, in un’intervista per il Corriere della Sera, ha svelato qualche dettaglio della sua vita privata, a partire dalla sua nascita ad Ascoli Satriano, in provincia di Foggia, dove viveva in una bella casa, con otto fratelli, il padre geometra e lo zio sacerdote. L’attore ha raccontato che non riusciva a stare a scuola e che voleva diventare missionario, prima di diventare il grande seduttore conosciuto in tutta Italia. Michele Placido ha raccontato di aver provato a baciare Ornella Muti, che gli ha dato uno schiaffo, e di aver visto sua figlia piangere a dieci anni mentre lui ballava a una festa.

Con la seconda moglie, Federica Vincenti, ci sono 38 anni di differenza. “Mi ha prolungato la giovinezza. È una bellissima storia. Ci siamo fusi, lei non fa niente senza di me e viceversa. La sessualità finisce, come in tutte le coppie. Ci unisce la passione per cinema e teatro. È la donna più importante della mia vita” ha dichiarato l’attore, raccontando qualche dettaglio sulla sua storia d’amore e della nascita del figlio Gabriele, avuto nel 2006. “Andare a comprare le figurine dei calciatori in età così adulta è un’esperienza meravigliosa” ha commentato l’attore. Federica Vincenti è la protagonista di “Eterno visionario“, di cui Placido è regista e che andrà alla Festa del cinema di Roma. “Lei è attrice, canta, suona il pianoforte, ora ha l’ambizione di diventare direttrice d’orchestra. E poi è produttrice. Il film è un racconto intimo e familiare di Pirandello” ha raccontato l’attore, spiegando che questo autore lo ha segnato profondamente.

Michele Placido: “Un regista cominciò a gridarmi: fascista”

Michele Placido ha raccontato che aveva il sogno di diventare attore di teatro quando entrò in Polizia. “Divoravo testi nella biblioteca della caserma. Le mie letture erano viste con sospetto. Mi sorpresero con in mano Paese Sera, quotidiano di sinistra, me lo sequestrarono e mi diedero cinque giorni di prigione” ha raccontato, per poi spiegare che aveva preparato un monologo di Pirandello per entrare alla Silvio d’Amico, dalla quale poi lo cacciarono. Michele Placido è stato al primo comizio di Giorgia Meloni premier e ha spiegato di esserci andato perché voleva ascoltare e capire. “Sedetti defilato, in pochi mi videro e nessuno mi intervistò. Tempo fa a una cena a casa mia dissi, però ’sta Meloni, ha preso un partito che era al 5 per cento e… un regista cominciò a gridarmi: fascista! Federica lo cacciò via” ha aggiunto.

Michele Placido: “Ho sempre sofferto di depressione”

L’attore ha spiegato di aver realizzato un film su Pirandello perché ha l’età giusta e perché lo rispecchia. “È sulla famiglia di Pirandello, un racconto intimo scritto da un giornalista che lavorò al Corriere della Sera, Matteo Collura, che è di Agrigento come Pirandello, ha l’età mia e l’ho fatto debuttare come sceneggiatore” ha sottolineato, spiegando che si rispecchia in Pirandello anche per la depressione. “Ne ho sempre sofferto. Come l’ho curata? Andando il sabato e la domenica in analisi a casa di mia madre. Preparava la pasta al forno e le polpette, e tiravamo fuori tutto, ogni confessione. Da quei pranzi uscivo ripulito” ha spiegato l’attore.