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Scarcerato mentre la moglie Cosima e la figlia Sabrina restano in carcere con una condanna all’ergastolo, Michele Misseri è tornato a dichiararsi colpevole dell’omicidio di
Sarah Scazzi. Lo ha fatto davanti alle telecamere, per la prima volta dall’uscita di prigione, in un’intervista rilasciata a Le Iene che verrà trasmessa integralmente domenica
13 ottobre.
Omicidio Sarah Scazzi, la nuova intervista a Michele Misseri
L’uomo è tornato a vivere nella sua casa di Avetrana e ha ribadito la sua colpevolezza ricostruendo la sua versione dei fatti e facendo anche alcune rivelazioni
riguardanti il suo passato: “Sono io l’assassino di Sarah – ha detto – Non mi credono perché mi hanno fatto cambiare le versioni, non le ho cambiate io, me le hanno fatte
cambiare”.
Nelle scorse ore anche la figlia Valentina si è detta convinta della colpevolezza del padre e dell’innocenza della sorella e della mamma. Dal canto suo Misseri ha rivelato un grave episodio del suo passato: “Quando avevo sei anni mio padre mi portò in una masseria a fare il pastorello. Lì mi hanno violentato. Non l’ho mai detto a nessuno. E se l’avessi fatto sarebbe stato peggio. Erano – ha aggiunto – due, padre e figlio, e io avevo circa sei anni. Mio padre non mi ha mai difeso perché io non potevo parlare, ma aveva capito qualcosa perché ci lavava le mutandine e vedeva. Neanche mia moglie e le mie figlie lo sapevano”.
La confessione di Michele Misseri: “Ho ucciso Sarah Scazzi”
Parlando invece dell’omicidio di Sarah, Misseri all’epoca spiegò di aver abusato di Sarah prima di toglierle la vita, ritrattando poi quella versione. Nella nuova intervista ammette l’omicidio negando in prima battuta gli abusi e sostenendo di averlo detto “perché tanto dovevo comunque andare in carcere”. In merito alla verginità della ragazza aggiunge: “Mi sono fatto carico anche di quello, non sapendo se la ragazza aveva avuto o meno altri rapporti sessuali”.
Nel corso dell’intervista Misseri mostra a Sortino l’albero di fico a pochi metri da casa che, stando al suo racconto, sarebe stato la prima tomba di Sarah Scazzi.
Poi descrive nei dettagli tutto ciò che ha fatto quel giorno, da come ha posteggiato il veicolo a come ha estratto dal bagagliaio il corpo della giovane per poi appoggiarlo a terra e sollevarlo, infine, per occultarlo. Molti sono i dettagli raccontati, dai vstiti di Sarah, che avrebbe bruciato insieme al suo telefonino, poi salvato dal guoco. Ed infine il garage della villetta nel quale, a detta di Michele Misseri, “l’anima di Sarah è ancora imprigionata”.
Michele Misseri a Le Iene: “Volevo violentare Sarah”
A quel punto racconta di come ha ucciso la nipote: quel giorno aveva un forte mal di testa sin dalla mattina. Sarà sarebbe scesa da lui e, racconta Misseri, era vestita in modo diverso dal solito. “Ho allungato la mano e l’ho presa dalle spalle, mi ha dato un calcio da dietro e mi è salito un calore. Forse voleva scappare e io ho preso la corda…Volevo violentare Sarah ma non sono riuscito.
Avevo allungato le mani qui nel garage, volevo continuare ma poi non l’ho più fatto. Sotto il fico l’ho spogliata ma poi non l’ho fatto più e l’ho rivestita. Erano due anni che non avevo rapporti sessuali con mia moglie, io dormivo nella sdraio, lei nel letto matrimoniale. Questa – conclude poi – è la verità. Speriamo che Sarah vada in pace, per sempre.”