> > Miart 2025: big internazionali e dialogo con il territorio

Miart 2025: big internazionali e dialogo con il territorio

Milano, 3 feb. (askanews) – Cento anni di arte, gallerie da 30 Paesi e cinque continenti, l’edizione 2025 della fiera miart, in programma dal 4 al 6 aprile negli spazi dell’Allianz MiCo di Milano, punta sia sull’internazionalità sia sulla relazione con il territorio. A dirigerla, con uno staff curatoriale rafforzato, è ancora Nicola Ricciardi, che ha sottolineato l’ingresso o il ritorno di importanti gallerie. “Aumentano la qualità e anche i metri quadri che queste gallerie portano. Abbiamo ingressi importantissimi: Sadie Coles, Victoria Miro, Esther Schipper, Meyer Riegger., gallerie che di solito si trovano nel primo corridoio di Art Basel e di Frieze e che ora decidono di puntare su Milano. E tra queste un grande ritorno anche italiano, che è Massimo De Carlo, che non faceva miart dal 2019, ma decide di puntare sulla nostra città. Quindi qualità all’interno della fiera con progetti molto rigorosi, molto curati, ma anche qualità fuori, perché siamo usciti, come da tradizione, anche nella città, cercando di promuovere e farci anche noi stessi portavoce di una serie di mostre, di stanze, di progetti e di performance che saranno distribuite in tutto il territorio”.

Organizzata sulle tre sezioni Established, Emergent e Portal, miart copre un periodo che va dal primo Novecento fino alla più stretta attualità e ragiona pure sul contesto fieristico e culturale internazionale. Alla presentazione è intervenuto anche il presidente di Fiera Milano Carlo Bonomi. “Innanzitutto siamo molto soddisfatti dei numeri – ci ha detto – quasi 180 gallerie, 40% che vengono dall’estero, ma al di là dei numeri quantitativi la qualità che ci sarà quest’anno e di cui siamo molto orgogliosi. Ovviamente non possiamo pensare al momento di competere con New York, ma nel mondo sui temi culturali si stanno creando dei nuovi hub come Hong Kong, ma io credo che in Europa, l’Italia e Milano in particolare abbia tutte le chance di poter diventare veramente qualcosa di importante. E un territorio come Milano deve essere all’avanguardia su questi temi”.

Come ogni anno, miart è parte della Milano Art Week, che coinvolge musei, istituzioni e spazi del territorio in una volontà di sinergia per l’offerta culturale e di confronto sulle forme in cui l’arte può svolgere un ruolo nella società. E poi una serie di mostre e appuntamenti dedicati a uno dei padri del contemporaneo come Robert Rauschenberg.

“Il sostegno a miart – ha ribadito Michele Coppola, direttore Arte, Cultura e Beni storici di Intesa Sanpaolo, main partner di miart – quest’anno è ancora più convinto, insieme a miart abbiamo lavorato con la Fondazione Rauschenberg per una ricorrenza importante, i cento anni dalla nascita dell’artista. L’idea di mettere a fattor comune una eccezionale fiera d’arte contemporanea e d’arte moderna con una collezione privata che tra l’altro ha preso vita attraverso un museo in piazza della Scala, le Gallerie d’Italia, che ospita dei capolavori di Rauschenberg e farlo in occasione di un momento innegabilmente internazionale di Milano, ecco credo che rappresenti un unicum”.

Altro elemento tradizionale di miart sono i diversi premi previsti e il Fondo di acquisizione di Fiera Milano da 100mila euro confermato anche per il 2025.