Roma, 19 gen. (Adnkronos) – "Non sono emerse circostante tali da spingere a nuove audizioni, sono state illustrate le posizioni di ciascuno, e nei commissari non è emersa l'esigenza" di ascoltare nuovamente Giorgia Meloni e Giuseppe Conte, auditi entrambi dal Giurì d'onore chiesto dal leader del M5S per le dichiarazioni in Aula sul Mes della presidente del Consiglio, il 13 dicembre scorso.
"Ora bisogna studiare – spiega Giorgiò Mulé, a capo dell'organismo parlamentare – e mettere a confronto le posizioni, studiare anche gli atti parlamentari e redigere una relazione entro il 9 febbraio".
Su questa, "non ci sarà né una discussione né una votazione – chiarisce Mulé – verrà letta in Aula, che ne prende atto. E' il Giurì che dirime la questione". L'epilogo? "1 X 2", scherza Mulé per poi chiarire: "non è una sentenza. Il Giurì deve giudicare la fondatezza di dichiarazioni che Conte ritiene false, giudicare dunque la fondatezza di quello che la presidente del Consiglio ha detto in Aula", compresa l'accusa rivolta al leader del M5S di aver agito "col favore delle tenebre- esatto", risponde Mulé ai cronisti.