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Il governo italiano sta concentrando i suoi sforzi su due fronti principali per affrontare le difficoltà economiche legate ai dazi imposti agli esportatori italiani. Da un lato, c’è l’intenzione di fornire un supporto concreto alle imprese più colpite, dall’altro, la premier Giorgia Meloni sta intensificando il dialogo con gli Stati Uniti per cercare soluzioni dirette al tavolo delle trattative con il presidente Donald Trump. Un impegno che si riflette in un’azione politica a più livelli, con incontri con le categorie produttive e la proposta di un patto per sostenere la competitività delle imprese italiane.
Giorgia Milano e il viaggio a Washington
Giorgia Meloni si prepara a volare a Washington il 17 aprile per discutere direttamente con il presidente Usa Donald Trump delle tariffe. Nel frattempo, ieri martedì 8 aprile, dopo la task force ministeriale svoltasi il giorno precedente, la presidente del Consiglio ha avuto una serie di incontri con i rappresentanti delle categorie produttive, per valutare come mitigare l’impatto dei dazi sulla competitività delle imprese italiane.
Durante gli incontri a Palazzo Chigi, è stato dato ampio spazio alle proposte avanzate dai rappresentanti delle imprese, riconoscendo che la situazione rappresenta una sfida complessa, che richiede la partecipazione attiva e responsabile di tutti i soggetti coinvolti. A tal fine, la presidente Meloni ha avanzato l’idea di un patto tra le categorie produttive, volto a unire gli sforzi di fronte alla delicata congiuntura economica. Inoltre, ha proposto l’attivazione di tavoli di lavoro per identificare misure mirate a sostenere la competitività del sistema imprenditoriale italiano, da affiancare alle iniziative che il governo intende promuovere in ambito europeo. Questo è quanto riportato in una nota ufficiale diffusa da Palazzo Chigi al termine degli incontri.
La proposta di Giorgia Meloni a Donald Trump
“La sfida da esplorare è invece quella che l’Italia è stata tra le prime nazioni a promuovere, e che anche la Presidente Von der Leyen lo ha ribadito ieri, ovvero la possibilità di azzerare i reciproci dazi sui prodotti industriali esistenti con la formula “zero per zero“.
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha sottolineato l’importanza di un impegno collettivo a tutti i livelli per affrontare la questione dei dazi. Al tavolo con le imprese, ha affermato che il negoziato riguarda tutti, e ha confermato il suo impegno diretto, annunciando che sarà a Washington il 17 aprile per discutere anche di questa questione con il presidente degli Stati Uniti.
La premier ha ribadito che considera la decisione dell’amministrazione Trump “assolutamente sbagliata“, evidenziando come le economie delle nazioni occidentali siano fortemente interconnesse. Ha sottolineato che politiche protezionistiche così incisive rischiano di danneggiare sia l’Europa che gli Stati Uniti. Inoltre, ha spiegato che le tariffe potrebbero avere un impatto negativo su filiere strategiche per l’Italia, come quelle di macchinari, automotive, agroalimentare e tessile, mentre sul settore chimico-farmaceutico sono ancora in corso approfondimenti.
Il piano della premier per aiutare le imprese
“Il nostro obiettivo è utilizzare la crisi per rendere il nostro sistema economico più produttivo e competitivo. Le crisi, ricordiamocelo, sono sempre un’occasione, la parola crisi, io lo ricordo sempre viene dal greco “krisis” che significa scelta, decisione, la crisi impone di stabilire le priorità di scelta”.
La premier Giorgia Meloni ha indicato alle associazioni delle imprese l’obiettivo di recuperare 25 miliardi dalla revisione delle risorse europee per far fronte all’emergenza dazi, attraverso misure di sostegno all’economia. Ha spiegato che, tra le pieghe del Pnrr, 14 miliardi potrebbero essere rimodulati per sostenere l’occupazione e aumentare l’efficienza della produttività. Inoltre, ha aggiunto che circa 11 miliardi di euro, provenienti dai fondi per la coesione e dal Piano Energia e Clima, potrebbero essere riprogrammati a favore delle imprese, dei lavoratori e dei settori che dovessero risultare maggiormente colpiti.