Meloni riceve il 'Global Citizen Award 2024' da Musk.

Durante la consegna del "Global Citizen Award 2024" dell'Atlantic Council a New York, Elon Musk ha elogiato la prima ministra italiana Giorgia Meloni per le sue qualità di leadership e il suo ruolo nel G7. Meloni, nel suo discorso, ha difeso i valori occidentali e sottolineato le sfide poste alle democrazie dalle autocrazie. Ha enfatizzato l'importanza della nazione e del patriottismo e assicurato che l'Italia difenderà la propria libertà e sovranità. Ha poi citato la canzone "Man in the mirror" di Michael Jackson per affermare l'importanza dell'autocomprensione. Infine, Meloni ha dichiarato di decidere di riconsiderare le radici culturali dell'Italia per contribuire a un futuro migliore, ricevendo un caloroso applauso.

In occasione della consegna del “Global Citizen Award 2024” dell’Atlantic Council a New York, Elon Musk ha usato parole sincere e commoventi per esprimere il suo apprezzamento per Giorgia Meloni, la prima donna capo di governo in Italia.

Musk ha lodato Meloni per il suo ruolo pionieristico, il suo forte sostegno all’Unione Europea, la sua alleanza transatlantica e per la sua presidenza del G7 nel 2024. Ha inoltre sottolineato la sua bellezza interiore, superiore a quella esteriore, e le qualità autentiche e sincere, uniche tra i politici. Musk era seduto di fianco a lei durante la cerimonia alla Ziegfeld Ballroom.

Meloni ha poi preso la parola, con un discorso focalizzato sulla difesa dei valori occidentali contro le autocrazie e i regimi autoritari.

Ha messo in evidenza i pericoli che l’occidente si “auto-deprezza” facendo anche riferimento al crescente disprezzo che rischia di cancellare i simboli della nostra civiltà, negli Stati Uniti come in Europa. Ha infine messo l’accento sulla tendenza dell’occidente di considerarsi superiore agli altri, una situazione che potrebbe mettere a rischio la credibilità dell’occidente stesso. Ha inoltre sollevato la questione delle richieste del “Sud globale” di avere più influenza e di come le nazioni emergenti stiano collaborando autonomamente tra di loro.

Le autarchie stanno incrementando la loro influenza a discapito delle democrazie, rischiando di farci trasformare in una solida e isolata cittadella”, ha avvertito, citando il progetto Mattei come modello “per riportarci sulla giusta strada” e come esempio di “collaborazione paritetica per stabilire con le nazioni africane un’associazione innovativa e a lungo termine”. “Esiste una trama – ha commentato – che i governi dispotici si prendono molto a cuore (i loro abitanti, ndr).

È legato all’idea di un’inexorabile regressione dell’Occidente, l’idea che le democrazie non riescano a mantenere gli impegni. Una moltitudine di troll e bot esteri e malevoli è impegnata a distorti la realtà e a sfruttare i nostri conflitti. Tuttavia, ai sostenitori di regimi autoritari, permettetemi di esprimere con chiarezza che difenderemo i nostri principi”, ha precisato, esortando a “non esitare a utilizzare e difendere termini e concezioni come nazione e patriottismo”, e suggerendo quest’ultimo come “la migliore risposta alla decadenza”.

“In un’epoca dominata dal disordine, l’Italia si posiziona fermamente dalla parte di coloro che difendono la propria libertà e sovranità, non solo perché è moralmente corretto, ma anche perché è nell’interesse dell’Italia e dell’Occidente prevenire un futuro in cui prenda il sopravvento la legge del più forte”, ha assicurato, facendo riferimento all’Ucraina. Meloni ha quindi menzionato la canzone “Man in the mirror” del “mio tutore di inglese, il cantante Michael Jackson” per affermare che “dobbiamo partire da noi stessi, per comprendere chi siamo realmente e rispettarlo”.

E Ronald Reagan per ricordare che la libertà “è un’arma che i nostri avversari nel mondo di oggi non possiedono e che temono più di tutto”.

L’intellettuale di tendenza conservatrice Giuseppe Prezzolini ha affermato che “chi conosce il valore della conservazione non teme il domani, poiché ha assorbito le lezioni della storia”. “Ci troviamo di fronte a due opzioni: accettare che la nostra cultura non abbia più nulla di nuovo da offrire, nessun nuovo sentiero da scoprire.

O, in alternativa, potremmo riconsiderare le nostre radici, imparare anche dagli errori commessi, contribuire alla nostra porzione di storia in questa incredibile marcia, e monitorare quanto ci accade attorno, al fine di rimettere ai nostri discendenti un mondo migliore. Ecco precisamente la decisione che ho preso”, ha dichiarato, ricevendo un caloroso applauso finale.