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Meloni e l'odio contro gli ebrei, nella missiva manca la parola più importante: l'antifascismo

Premier Giorgia Meloni

La premier Giorgia Meloni torna a sottolineare come nel suo partito non ci sia spazio per il razzismo e l'antisemitismo.

Dopo il terremoto che il reportage di Fanpage ha scosso nel partito di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni torna sulla questione scrivendo una lunga lettera dove sottolinea nuovamente come il suo gruppo non sia la casa per il razzismo e l’antisemitismo. Nonostante ciò, alcuni hanno fatto notare come nella missiva siano assenti alcuni termini, come antifascismo.

Meloni: “no razzismo e antisemitismo in FdI”

Nella lunga lettera scritta dalla premier, nonostante tenga a precisare come il suo partito Fratelli d’Italia non sia la casa per razzisti e antisemiti, appare una certa ritrosia nell’utilizzare altri termini. Alcuni hanno fatto notare, come l’editorialista e opinionista di Repubblica Massimo Giannini, come nella missiva non compare nemmeno una volta il termine antifascismo.

Ha avuto invece più fortuna il termine fascismo, anche se non se la cava tanto meglio, perché appare soltanto una volta. Anche quando affronta la questione razzista e antisemita, la Meloni tende a utilizzare altri termini, come “nostalgici dei totalitarismi del ‘900” invece di scrivere fascismo, indicando un certo timore per questo termine.

Segue poi ribadendo come molti partiti abbiano fatto i conti con il fascismo, utilizzando per la prima e unica volta questa parola. Probabilmente la premier è certa che in questa lista ci sia anche Fratelli d’Italia, e questo potrebbe essere il motivo principale per il quale il termine fascismo non viene più utilizzato nella lettera.