Meloni: 'La crescita dell'Italia è attribuibile al settore produttivo'

La Presidentessa del Consiglio, Giorgia Meloni, ha annunciato l'intenzione di firmare il ventesimo accordo di coesione con la Puglia, con un investimento complessivo che supera i 35 miliardi. Sottolinea che l'Italia cresce al doppio della media UE grazie all'industria e ai lavoratori italiani. Ha evidenziato il ruolo del Sud come motore economico, ottenendo nel 2023 risultati superiori alla media nazionale in termini di PIL, occupazione e investimenti, che hanno portato l'Italia al quarto posto nelle esportazioni mondiali. Mette l'accento sulla necessità di potenziare il Sud, non tramite incentivi, ma attraverso investimenti e infrastrutture. Ha ricordato le riforme attuate per migliorare l'utilizzo delle risorse e minimizzare le disparità tra le aree del Paese, e ha terminato citando la creazione della Zona Economica Speciale del Mezzogiorno e l'assegnazione di 3,4 miliardi per il credito fiscale sugli investimenti.

Giorgia Meloni, la Presidentessa del Consiglio, ha reso noto che sta per siglare l’accordo di coesione con la Puglia.

Nel suo messaggio video per l’apertura della Fiera del Levante a Bari, ha sottolineato che l’accordo sarà il ventesimo siglato con le regioni e le province autonome, con un investimento complessivo superiore ai 35 miliardi. Questo accordo dovrebbe essere firmato a Bari durante il festival delle Regioni, previsto dal 19 al 22 ottobre.

Meloni ha inoltre commentato che l’Italia sta crescendo al doppio della media dell’Unione Europea e dell’eurozona – un successo attribuibile non solo al governo, ma anche alle industrie e ai lavoratori italiani.

Nel suo discorso, ha dichiarato: “Quest’anno, a differenza degli anni precedenti, il Sud è stato il motore economico dell’Italia. Abbiamo voluto segnare una nuova rotta, offrendo alle imprese e ai cittadini del Sud l’opportunità di dimostrare il loro valore”.

Inoltre, ha sottolineato che nel 2023 il Sud ha conseguito risultati superiori alla media nazionale in termini di PIL, occupazione e investimenti, con un aumento del 50%. Questo contributo significativo ha portato l’Italia al quarto posto nella classifica mondiale delle esportazioni, superando prima la Corea del Sud e poi il Giappone.

“Il governo ha adottato numerose tattiche all’interno di una strategia più vasta destinata a rispondere alle istanze della regione del Mezzogiorno. Quest’ultima, infatti, non richiede incentivi o elargizioni politiche, ma la necessità di poter competere su un piede di parità con il resto del paese”, ha dichiarato il Primo Ministro. Ha sottolineato come, troppo frequentemente, il Mezzogiorno sia stato considerato svantaggiato, ma che in realtà, rappresenta una formidabile possibilità di sviluppo per l’Italia.

Secondo il premier, il compito del governo è quello di sbloccare il suo colossale ed ancora latente potenziale, tramite investimenti ed il supporto di infrastrutture essenziali per ridurre il divario con il resto del paese.

“Fare una scommessa sull’orgoglio del Sud significa puntare sull’intero Paese, perché un Sud prospere ed in grado di competere rappresenta un plusvalore per tutti gli italiani. Questa è una scommessa che siamo convinti di portare a termine vittoriosamente”, ha dichiarato il premier.

Ha ricordato che sono state attuate riforme delle politiche di coesione per migliorare e accelerare l’utilizzo delle risorse, e per minimizzare le disparità tra le diverse aree del paese attraverso interventi strategici. Si è reso noto inoltre che il governo ha avviato degli accordi di coesione, finora ne sono stati sottoscritti 19 con le regioni e provincie autonome, facendo disponibili oltre 35 miliardi di euro.

In conclusione, il premier ha affermato che il governo è in procinto di concludere questo processo con la Regione Puglia e ha voluto la creazione del fondo nazionale di perequazione, con l’obbligo di riservare al Mezzogiorno almeno il 40% dei fondi di investimento pluriennali.

Ha poi citato la creazione della Zona Economica Speciale (ZES) unica del Mezzogiorno, che il governo ha fortemente voluto, un’altra pietra miliare di questa strategia.

L’assegnazione di 3,4 miliardi per il credito fiscale sugli investimenti è di fondamentale importanza. In conclusione, è stata anche estesa la decontribuzione nel Sud.