Roma, 16 apr.
(Adnkronos Salute) – Un medico di famiglia è finito in pronto soccorso dopo essere stato picchiato da un suo paziente, a Mirandola, Modena. La sua 'colpa'? Aver indicato, nel certificato di malattia, meno giorni rispetto a quelli che pretendeva di avere l'assistito. "Siamo fortemente preoccupati per questa escalation di violenza contro i medici, che non risparmia ormai nessuna categoria di colleghi. Si è lacerato quel rapporto di fiducia speciale che sinora aveva fatto da scudo ai medici di famiglia".
Così il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, in merito all'ennesimo episodio di violenza sui camici bianchi.
"Si tratta di un episodio gravissimo – aggiunge – che è anche un campanello d'allarme. Non dimentichiamo che la negazione di una prestazione che il medico ritiene inappropriata è, secondo i dati dell'Osservatorio ministeriale, uno dei motivi che più frequentemente scatenano la violenza. E' per motivazioni simili che sono stati uccisi la psichiatra Paola Labriola a Bari e il cardiologo Gaetano Alaimo in provincia di Agrigento, e che tanti colleghi sono stati aggrediti, insultati, minacciati anche a mano armata.
Più in generale, questi episodi sono un sintomo del forte malessere che cresce all’interno del Servizio sanitario nazionale".
"E' di oggi – continua Anelli – un'indagine dell'EngageMinds Hub, il centro di ricerca dell'Università Cattolica di Cremona diretto da Guendalina Graffigna, che mette in evidenza come 9 italiani su 10 siano critici nei confronti del Ssn. E i medici, gli operatori sanitari, sono visti come terminali proprio del Ssn, come bersagli su cui sfogare le insoddisfazioni e gli scontenti.
Quando si parla di violenza – conclude il presidente dei medici – è importante comprenderne le cause, in un'ottica di prevenzione e di gestione del rischio, ricordando che non è mai giustificabile, e tanto meno quando è rivolta verso i curanti. Al collega aggredito va la nostra piena solidarietà e vicinanza, così come al presidente dell'Ordine dei medici di Modena, Carlo Curatola, e a tutto il Consiglio".