Roma, 15 apr. (Adnkronos Salute) – La stampa 3D per creare un modello della milza fatto su misura per una paziente, e utilizzato nel pre-operatorio per pianificare con precisione le modalità dell'intervento laparoscopico, minimamente invasivo, che ha permesso di salvare la vita alla giovane donna e di preservarle l'organo. L'esempio di integrazione tra tecnologie avanzate nell'ambito biomedicale e sanitario arriva da Bio3DModel (Gruppo SolidWorld), che ha realizzato la stampa in 3D della milza e ha fornito supporto fondamentale alla équipe medica dell'ospedale San Giovanni di Dio di Firenze, che portato a termine l'intervento.
"Abbiamo effettuato degli incontri con i chirurghi e, una volta ricevuti i documenti quali tomografie ed esami medici, abbiamo ricreato un modello fedelissimo dell'organo nel tempo della pre-ospedalizzazione della paziente. Il nostro team di ingegneria biomedica, composto da Federica Giovannini e Paulina Socha, ha preparato il modello che comprendeva i punti critici e i rapporti delle varie anatomie, differenziate per colore, necessari per la guida intraoperatoria", ha affermato Giovan Battista Semplici, presidente di Bio3DModel.
"Preservare la milza in casi del genere è spesso impegnativo, soprattutto quando l'aneurisma entra quasi nella milza – ha spiegato in una nota dell'Azienda Usl Toscana Centro Emiliano Chisci, chirurgo vascolare che assieme al primario della Chirurgia generale, Alessandro Anastasi, e alla guida del direttore del dipartimento chirurgico, Stefano Michelagnoli, ha condotto l'intervento – Tuttavia siamo riusciti a preservare l'organo escludendo un grande aneurisma dell'arteria splenica".
Stampa 3D e Biostampa 3D è una tecnologia alla quale il Gruppo SolidWorld ha aggiunto, nel corso del 2023, anche la biostampa 3D. "Grazie a Electrospider, stampante in grado di riprodurre tessuti umani – si legge nella nota – SolidWorld Group è in grado di fornire supporto a ospedali, cliniche private, fondazioni ed istituti di ricerca italiani ed internazionali al fine di stampare per la prima volta contemporaneamente sia la struttura di supporto al tessuto, realizzata in materiale biocompatibile, tramite la tecnica di elettrofilatura, con spessore nanometrico, sia gli idrogel cellulari di diverse tipologie di cellule umane".