L’agenzia pubblicitaria Cossette Atlantic, nel 2009, ha organizzato una campagna pubblicitaria a Vancouver che di certo si è fatta ricordare. La sua mission era promuovere due settimane di caffè gratis per incrementare le vendite nelle colazioni. Da qui l’idea dell’illusione ottica, che ha portato ad avere un lampione che simulava il flusso della bevanda nell’atto di uscire da una caffettiera gigante e riversarsi in una tazza altrettanto grande. Oltre a questo è stata aggiunta un’installazione alla fermata dell’autobus dove la tradizionale pensilina, invece che avere un normale manifesto, è stata riempita di chicchi di caffè in modo da impersonare una clessidra. Col passare dei giorni si svuotava comunicando la fine del tempo senza lo stress di un timer tradizionale.
Ormai il mood martellante della pubblicità non funziona più, non basta ripetere una cosa centinaia di volte perché rimanga in mente. Oggi serve stupire, inscenare, gigantografare il messaggio, far storcere il naso, far smuovere i sensi, e i bisogni.
Immagino la mattina, aspettando il bus con a destra i chicchi da macinare e difronte il caffè che mi scende davanti agli occhi. Sicuramente penserei che è uno scherzo della mia mente assonnata, ma proprio per evitare che la cosa peggiori nel corso della giornata, correrei a prendermi l’ennesimo espresso. Dopotutto come diceva quella pubblicità del Mulino Bianco? Ah si, che la colazione è il pasto più importante della giornata… Meglio non contraddire la famiglia Sorriso delle 6 del mattino.