Maxi inchiesta sulla droga: arrestato il capo ultrà milanista Luca Lucci

Scoperta una rete di spaccio che collega la Lombardia alla 'ndrangheta calabrese

Un arresto che scuote il mondo del tifo

Il recente arresto di Luca Lucci, noto capo ultrà del Milan, ha messo in luce un inquietante intreccio tra sport e criminalità organizzata. Lucci, già coinvolto in precedenti inchieste, è stato arrestato nell’ambito di una maxi operazione condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano e dalla Guardia di Finanza di Pavia. L’operazione ha rivelato un traffico di droga che si estende dall’asse Calabria-Lombardia, con importazioni di oltre due tonnellate di sostanze stupefacenti, tra cui cocaina, hashish ed eroina.

Il giro d’affari della droga

Le indagini hanno ricostruito un giro d’affari impressionante, stimato in circa 11 milioni di euro in contante. Le autorità hanno scoperto che Lucci era coinvolto in undici episodi di spaccio, con carichi di droga che arrivavano fino a 96 kg per volta. Questo traffico non solo alimenta il mercato della droga, ma crea anche un legame diretto con la ‘ndrangheta, una delle organizzazioni criminali più potenti e temute in Italia.

Il silenzio degli arrestati

Nonostante le gravi accuse, Lucci ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia. Anche gli altri arrestati, che hanno iniziato a essere interrogati nei giorni scorsi, hanno mantenuto il silenzio. Questo atteggiamento potrebbe suggerire una strategia difensiva mirata a proteggere eventuali complici o a minimizzare le conseguenze legali. La situazione è ulteriormente complicata dal fatto che Lucci non è l’unico coinvolto: Andrea Rozzo, un altro arrestato, è accusato di aver preso il posto di Davide Flachi, figlio di un noto boss della ‘ndrangheta milanese.

Le implicazioni per il tifo organizzato

Questo caso solleva interrogativi inquietanti sul ruolo degli ultrà nel panorama del tifo calcistico italiano. La connessione tra gruppi di tifosi e organizzazioni criminali non è una novità, ma l’arresto di una figura di spicco come Lucci mette in evidenza la necessità di un intervento più incisivo da parte delle autorità. La lotta contro il narcotraffico e la criminalità organizzata deve necessariamente includere anche il monitoraggio e la regolamentazione dei gruppi di tifosi, per prevenire che il calcio diventi un terreno fertile per attività illecite.