Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia, ha proposto una legge contro l’aborto. Non nuovo a iniziative di questo genere, ha proposto un reddito mensile per le mamme che vorrebbero abortire a causa di problemi economici. L’incentivo, di 1.000 euro al mese fino al compimento del quinto anno di età del bambino, è pensato per sostenere queste donne in difficoltà e incoraggiare le nascite. Le opposizioni si rivoltano.
La proposta di legge di Maurizio Gasparri
Fa molto discutere la proposta di legge di Maurizio Gasparri, in merito al reddito di maternità. Si tratta di un incentivo di 1.000 euro corrisposto per 5 anni alle mamme che vorrebbero abortire per motivi economici.
L’obiettivo dichiarato dal senatore, è quello di sostenere le donne che vogliono abortire, inducendole a ripensarci. Il beneficio è pensato per le donne di cittadinanza italiana che si rivolgono a un consultorio o a una struttura socio sanitaria abilitata dalla Regione, ma anche a un medico di fiducia.
L’Isee del nucleo familiare non deve superare i 15mila euro e il reddito sarebbe esteso anche ai figli successivi, con una leggera maggiorazione.
C’è da dire che chi beneficerà di tale misura, non potrà averne altre per la natalità legate all’Isee, tranne il pagamento della retta dell’asilo.
Le opposizioni contro la proposta di legge di Gasparri
Subito si sono fatte sentire le opposizioni. Francesco Boccia del Pd l’ha definita una provocazioni aberrante da parte degli stessi che hanno cancellato il Reddito di cittadinanza.
Gilda Sportiello del M5S fa eco, ribadendo la stessa cosa e sostenendo che l’aborto è un diritto di ogni donna.
“Propaganda sulla pelle delle donne” dice Cecilia D’Elia, senatrice Dem.
Ancora, Luana Zanella di Alleanza Verdi e Sinistra, commenta: “Pensare che bastino pochi soldi alle donne povere che scelgono di abortire, per sostenere la maternità, è un’offesa all’intelligenza e un’espressione di misoginia di certa classe politica”.