Lorena Lanceri, la donna che ha per diverso tempo aiutato Matteo Messina Denaro durante la sua latitanza, è stata condannata a 13 anni e 8 mesi in abbreviato.
Condannato anche il marito della donna, Emanuele Bonafede, a 6 anni e 8 mesi, imputato di favoreggiamento e procurata inosservanza della pena.
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La “Diletta” nelle lettere del boss
Lorena Lanceri ospitava Messina Denaro, con lui si scambiavano pizzini e lettere d’amore e infatti lo stesso boss la definì “la mia Diletta“. Tra i due coniugi e l’ex latitante c’era un rapporto di fedeltà assoluta: Messina Denaro ricambiava con regali di valore, tra cui un Rolex da 6.300 euro donato al figlio della coppia proprio da parte del boss.
Secondo quanto emerso dalle indagini, la donna e Messina Denaro avevano una relazione: è stata trovata una lettera firmata Diletta, secondo i pm nome in codice della Lanceri, in cui la donna dichiarava al boss il suo amore.
Le parole degli inquirenti
Gli inquirenti, sul caso, così si sono espressi: “Così consentendogli non solo di trascorrere molte ore in piena tranquillità e in loro compagnia in un contesto domestico-familiare ma, anche e soprattutto, di incontrarsi con numerose persone e infine, ma non per importanza, di entrare ed uscire dalla loro abitazione effettuando accurati controlli per ridurre il rischio di essere avvistato dalle forze dell’ordine“.
Infatti la coppia, oltre a preparare il pranzo e la cena al boss, effettuava una stretta vigilanza sulla zona. I due, secondo quanto emerso dai video di sorveglianza dei negozi di zona, si accertavano che per strada non ci fossero le forze dell’ordine per poi fare uscire indisturbato Messina Denaro dalla loro abitazione.
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