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I carabinieri del Ros hanno arrestato per associazione mafiosa l’architetto Massimo Gentile e il tecnico radiologo dell’ospedale di Mazzara del Vallo Cosimo Leone e per concorso esterno in associazione mafiosa Leonardo Gulotta.
Nuovi arresti per aver contribuito alla latitanza di Matteo Messina Denaro
L’inchiesta è stata coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia, dall’aggiunto Paolo Guido e dai pm Gianluca De Leo e Piero Padova.
Dopo l’arresto del boss Messina Denaro sono finite in manette 14 persone accusate di aver aiutato il capomafia ricercato nella latitanza.
Ecco come i nuovi arrestati avrebbero aiutato Messina Denaro
Secondo gli inquirenti, tra il 2007 e il 2017, l’architetto avrebbe ceduto più volte la sua identità, consentendo a Messina Denaro di acquistare una Fiat 500 e una moto Bmw, di stipulare l’assicurazione sui due mezzi, di compiere operazioni bancarie.
Al tecnico radiologo viene contestato di aver effettuato in sicurezza una Tac al torace e all’addome, di avergli consegnato un cellulare riservato durante il ricovero all’ospedale di Mazara del Vallo, per l’operazione al tumore al colon e di avergli fatto recapitare dopo le dimissioni il cd della tac da mostrare agli specialisti che lo avevano in cura.
Leonardo Gulotta, invece, è accusato di aver messo a disposizione di Messina Denaro, tra il 2007 e il 2017, la propria utenza telefonica per poter ricevere comunicazioni dal rivenditore della Fiat 500 acquistata sotto falso nome e dalle agenzie assicurative presso le quali erano state stipulate le polizze.
La rete di persone attorno a Matteo Messina Denaro
La rete di persone attorno a sé ha permesso al capomafia di vivere per anni una vita quasi normale, senza essere scoperto durante la sua latitanza.