Per un periodo eccessivo, abbiamo gestito la protezione dell’ambiente e il problema del riscaldamento globale in maniera insufficiente, facendo contrapposizione tra le necessità attuali e le prospettive future dei nostri discendenti. L’inadeguatezza deriva dal nostro atteggiamento confuso, focalizzandoci su scoperte del passato, utilizzando risorse comuni e mezzi obsoleti. Questa è l’affermazione del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante un seminario sul riscaldamento globale organizzato dalle Nazioni Unite a Bonn. C’è un bisogno pressante di un cambio nella produzione di energia che sia tangibile, pratico, sostenibile ed efficiente.
È evidente a tutti che le conseguenze dei nostri ritardi sono costantemente dannose. L’aumento delle calamità naturali è ovvio e influisce su ogni aspetto della nostra esistenza, distruggendo intere regioni e causando vittime. Le ripercussioni del riscaldamento globale, e dei nostri ritardi nel limitarlo, negano ad un gran numero di individui il diritto fondamentale alla vita.
Se il nostro obiettivo è lasciare alle prossime generazioni un mondo in cui l’uomo possa prosperare e vivere pacificamente, dobbiamo tutti intraprendere avanzamenti significativi. Le economie di Italia e Germania sono caratterizzate da un alto consumo di energia. Entrambi i paesi sono incaricati di liberarsi dai combustibili fossili per attuare un sistema energetico sostenibile, in grado di combinare una politica climatica ambiziosa con la protezione delle catene produttive, della crescita e del benessere.
L’integrazione profonda tra i nostri processi produttivi e l’importanza dell’interscambio bilaterale, che è stato di circa 165 miliardi nel 2023, implica l’obbligo di sempre più collaborazione verso la realizzazione degli obiettivi che abbiamo stabilito in termini di neutralità climatica a livello europeo. Ciò genera anche nuove opportunità per la cooperazione industriale. La Repubblica Federale Tedesca si conferma come il nostro partner commerciale principale. La questione climatica rappresenta una sfida per l’innovazione e il futuro dipende da essa. Non importa se l’impatto dell’Unione Europea sull’equilibrio ecologico globale è meno rilevante rispetto ad altri giganti industriali che, contribuiscono significativamente all’inquinamento globale. Le loro decisioni sembrano anacronistiche, e l’Europa è orgogliosa di voler guardare avanti.