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Arrivato il Sì della Commissione Giustizia del Senato al disegno di legge che introduce il reato universale di maternità surrogata.
La maternità surrogata al Senato
La Commissione ha dato mandato alla relatrice di FdI, Susanna Campione, a riferire in Aula la legge che introduce il reato universale di maternità surrogata.
La proposta di legge prevede la reclusione fino a tre anni e una multa fino a un milione di euro per chi si reca all’estero per avvalersi delle gestazione per altri.
La maternità surrogata era già vietata in Italia: un reato punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600.000 a un milione di euro. Tuttavia, con questa proposta di legge viene previsto l’obbligo per i magistrati di perseguire un cittadino italiano che effettua questa pratica all’estero
Nel corso della seduta di ieri era stato bocciato l’emendamento della Lega che prevedeva una ulteriore stretta. Fra gli emendamenti respinti ce n’è uno che avrebbe inasprito le pene per chi pratica la gestazione per altri all’estero, arrivando a 10 anni di carcere e due milioni di euro.
Maternità surrogata approvata alla Camera nel 2023
Il provvedimento, che porta la firma di Fratelli d’Italia e fortemente voluto dalla stessa premier Giorgia Meloni, è stato approvato alla Camera il 26 luglio 2023.
La maternità surrogata, secondo Augusta Montaruli, di Fratelli d’Italia, è una pratica indegna, che trasforma il corpo delle donne e la procreazione di bambini come merce da vendere al miglior offerente.
Il governo ha respinto ulteriori emendamenti, mantenendo il testo originale che procederà verso la discussione in aula senza ulteriori modifiche.
Ora la conferenza dei Capigruppo di Palazzo Madama dovrà stabilire il calendario dell’approdo in Aula.
L’opposizione del Pd e Alleanza Verdi e Sinistra
Il senatore del Pd, Alfredo Bazoli, non ci sta alla corsa al voto per la maternità surrogata:
“Inaccettabile che si facciano le corse per approvare in commissione un provvedimento che non è neanche calendarizzato per l’Aula e ci sia il totale silenzio, da parte dei presidenti di commissione, sul fine vita che invece è in calendario per l’aula il 17 settembre”.
Anche Ilaria Cucchi di Alleanza Verdi e Sinistra, si oppone, definendo la legge l’ennesima bandierina propagandistica sulla pelle dei bambini, più utile alla propaganda e all’odio social che alla realtà.