Attenzione alta a Udine: città blindata per la partita Italia-Israele e il corteo pro-Palestina

Udine è blindata: ospita questa sera il match di Nations League, nel pomeriggio si è tenuto un corteo pro Palestina

Oggi Udine è blindata: massima allerta per la sfida di questa sera di Nations League tra Italia e Israele, oltre al corteo pro Palestina, partito da piazza della Repubblica con circa mille persone, che si è tenuto nel pomeriggio.

Massima allerta a Udine

Un corteo pro Palestina, composto da più di un migliaio di persone e 85 Associazioni, si è mosso alle ore 17 con cartelli e bandiere dalla Piazza della Repubblica alla Piazza XX Settembre in centro città.

Fuori Israele dalla Fifa, si legge in uno striscione esposto durante il corteo. Oppure “Risultato Italia-Israele=sconfitta umana”

Sono stati circa 1500 gli agenti che hanno controllato la manifestazione. Il loro intervento è stato fondamentale a placare una lite tra alcuni giovani partecipanti, che si è verificata in testa al corteo.

La mobilitazione, promossa da Comitato pro Palestina di Udine, Comunità palestinese Fvg e Veneto, Salaam Ragazzi dell’Olivo e Giovani palestinesi Fvg, si è conclusa alle 19.

Udine blindata per il match Italia-Israele

Gli agenti delle forze dell’ordine in presidio dei punti nevralgici della città, soprattutto nelle vicinanze dello stadio, dove sono attesi poco più di 12000 spettatori su una capienza di 25000.

La partita si gioca a porte aperte, ma gli ingressi dello stadio sono controllati da 450 steward e attorno alla struttura è istituita una zona rossa, con strade chiude da sabato 12 ottobre.

Massima allerta anche nei pressi dei due hotel che ospitano i calciatori di Italia e Israele.

Le parole del presidente del Friuli Venezia Giulia

“Per la partita Italia-Israele a Udine ci sono tutte le misure messe in campo. Qui siamo di fronte a una partita di calcio, chi contesta la presenza e il patrocinio alla partita Italia-Israele sta dimostrando un antisemitismo preoccupante nei nostri Paesi democratici”, ha commentato il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, a margine di un incontro a Trieste.