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Massaggi cinesi Palermo

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Meno ristoranti cinesi e molti molti più centri massaggio. Questo è il nuovo trend di tutte le città maggiori e Palermo non fa eccezione ovviamente. I centri stanno spuntando un po' ovunque e i prezzi e i servizi sono sempre gli stessi Anzi sono sempre più uguali anche le vetrine. Ma cosa ...

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Meno ristoranti cinesi e molti molti più centri massaggio.

Questo è il nuovo trend di tutte le città maggiori e Palermo non fa eccezione ovviamente.

I centri stanno spuntando un po’ ovunque e i prezzi e i servizi sono sempre gli stessi

Anzi sono sempre più uguali anche le vetrine.

Ma cosa accade in questi centri?

Entriamo in uno dei tanti, la scena si svolge in uno dei circa 107 locali di massaggi cinesi (due anni fa erano meno di dieci) che a Palermo spuntano come i funghi. Laura, dice di chiamarsi così, ma è cinese, massaggia con fare lento e mirato.

Prima la schiena, poi il torace, poi le gambe, sempre più vicino alle parti intime. La camera è semplice, le pareti sono colorate di rosa, il lettino al centro, alle pareti i soliti quadri di donne cinesi, un fiore di plastica sul tavolino e due o tre boccette di olii e creme. Quando l’ora sta per finire, Angela chiede se deve continuare a massaggiare, anche lì. Indica i genitali e con le dita mima il gesto dei soldi. In gergo si chiama «extra».

Quanto? «Cinquanta eulo», spara. «Troppo». «Quaranta?», abbassa le pretese. «No, non ho soldi, la prossima volta magari», rispondiamo. E dato che il prezzo del massaggio comprende anche il bagno in vasca, Angela, un po’ delusa, dice di seguirla. Scivoliamo nella tinozza, l’acqua è bollente. Ricomincia il massaggio- lavaggio. È come essere lavati dalla mamma da piccoli. Ascelle, braccia, petto, gambe, piedi. Lei però non è una mamma e si riavvicina alle parti intime, sorridendo con malizia.

Pensiamo, «che fa ci riprova?». Pare di sì. I movimenti sono inequivocabili. Il gesto della mano fa capire di voler fare il servizio. «No, grazie, te l’ho già detto, non ho soldi…». «Ma è gratis, regalo della casa», risponde seccata e decisa a portare a termine il lavoro. Dobbiamo prenderle la mano, fermarle il braccio per bloccarla.

Molti uomini, dice, vanno lì per il massaggio con lo “special”, la sorpresa finale, l’happy-end, come lo chiamano i frequentatori di centri . L’happy-end è una sorta di prestazione sessuale nascosta, mascherata dai fiori, dai pannelli rosa, dai lettini tutti uguali, dagli odori di unguenti, dalle parvenze di massaggi. È l’extra che intasca la signorina. Il postmassaggio, che gli internauti, quelli che si scambiano recensioni e informazioni sulla rete, chiamano falegnameria o raspa (masturbazione) o chupa-chupa (sesso orale). Rapporti completi, no, almeno non nei centri. Quello dipende dalla frequenza, dalla capacità del singolo di riuscire a creare un contatto con la ragazza.

Listino prezzi. Diamo un’occhiata alla lista dei prezzi, impressi a grandi caratteri sulla porta d’ingresso: 30 euro un’ora di massaggio rilassante con olio, il rassodante 20, la pedicure speciale 20. Entriamo. Ci ricevono tre ragazze. «Fare massaggio? Prego. Prima volta?», e indica con la mano la stanza. L’arredo è quello standard, pareti rosa, luci basse. Il locale è piccolo ma ben tenuto, al centro un lettino che fa molto sala operatoria. La massaggiatrice srotola un telo di carta e fa il buco dove inseriremo il volto a testa in giù. «Prego», la ragazza ci offre il perizoma d’ordinanza. Esce, rientra subito. Chiusa la porta dice a bassa voce: «Dobbiamo parlare». E parliamo. Di cosa? «Un’ora 30 euro, ma con 50 fare massaggio a quattro mani. È più rilassante». La ragazza dice di chiamarsi Lisa, da tre mesi in Italia, parla la lingua come quasi tutte le altre: pochissimo. Accettiamo il quattro mani. Un’altra cinesina entra proprio mentre Luisa stava alzando le nostre gambe all’altezza delle sue spalle. E tocca, strofina di qua e di là. L’altra massaggia torace e testa, ride, fa qualche domanda («quanti anni hai? Sei sposato?») e lancia l’offerta del giorno: «Io fale soli 5 minuti di thainlandese, glatis. Ok?». Che sarà mai? Lo capiamo subito: un massaggio alle parti intime. «Rilassati», dicono le due ragazze, «sei teso». Ma come si fa? Alla fine arriva la domanda, l’extra. «Ancora massaggio?». No grazie. Sarà per la prossima volta.

Nei centri orientali si lavora tutti i giorni. Non c’è la pausa. Ma è sempre meglio che lavorare 12 ore di filata in un ristorante. O rovinarsi le mani in una pelletteria. I guadagni sono più alti. Se una ci sa fare, può ricavare duemila euro al mese.

Comunque qui non c’è niente di nuovo:

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Tutti lo sanno. Basta navigare in rete, basta telefonare a caso ai numeri di cellulare e ascoltare la voce dall’altra parte he spesso esordisce con: “ciao Amore”, eppure ogni tanto si fa un po’ di scandalo inutile , un po’ d polemica.