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Processo d’appello per la morte di Elena Del Pozzo: dichiarazioni spontanee della madre Martina Patti

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Inizia il processo d'appello per la morte di Elena Del Pozzo, uccisa dalla madre Martina Patti il 13 giugno 2022 a Mascalucia.

Il processo d’appello per la tragica morte di Elena Del Pozzo, avvenuta il 13 giugno 2022 a Mascalucia, ha avuto inizio. La bambina di quasi 5 anni è stata uccisa dalla madre, Martina Patti, che aveva inscenato un rapimento. Condannata a 30 anni in primo grado, la donna ora si trova a dover affrontare una nuova fase del suo processo, con la possibilità di fare dichiarazioni spontanee che potrebbero rivelare nuovi dettagli su quel terribile crimine.

Omicidio di Elena Del Pozzo, Martina Patti condannata a 30 anni

Nel giugno 2022, Martina Patti, ha ucciso la figlia Elena Del Pozzo, di quasi 5 anni, seppellendo il corpo in un campo vicino alla loro casa a Mascalucia, Catania. Ha denunciato un falso rapimento, che avrebbe collegato a presunte minacce ricevute nel 2021 dall’ex compagno Alessandro Del Pozzo, padre della bambina, ma le indagini hanno svelato la verità.

La sua versione è stata smontata, e il movente dell’omicidio rimane oscuro. Martina è stata condannata a 30 anni per omicidio premeditato, occultamento di cadavere e simulazione di reato, mentre il padre della bimba e i nonni si sono costituiti parte civile.

Nonostante la difesa chiedesse l’assoluzione per incapacità di intendere, la sentenza ha confermato la condanna, accogliendo le richieste della procura per il riconoscimento delle attenuanti generiche.

Processo d’appello per il delitto della piccola Elena: Martina Patti e le dichiarazioni spontanee

È iniziato il processo d’appello a Martina Patti, 26enne condannata a 30 anni per l’omicidio della figlia Elena. Gli avvocati, Tommaso Tamburino e Gabriele Celesti, hanno comunicato che la donna desidera fare dichiarazioni spontanee. A tal proposito, la Corte ha disposto il suo trasferimento in aula per la prossima udienza, fissata al 14 maggio.

Il processo, presieduto dalla giudice Rosa Anna Castagnola, ha visto la lettura delle motivazioni della condanna e il ricorso della difesa, che chiede l’assoluzione per vizio totale di mente, supportata da una consulenza del perito di parte. Le arringhe della difesa si terranno il 4 giugno, mentre il verdetto è previsto per metà luglio, dopo le repliche.