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Mario Cerciello Rega, concessi i domiciliari a Hjorth: sconterà la pena nella casa al mare della nonna

Concessi domiciliari a Hjorth, coinvolto nella morte di Mario Cerciello

Hjorth, coinvolto nella morte di Mario Cerciello Rega, sconterà la pena ai domiciliari dalla nonna.

Sono stati concessi i domiciliari a Gabriele Natale Hjorth, coinvolto nella morte del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega. Sconterà la pena nella casa al mare della nonna.

Mario Cerciello Rega, concessi domiciliari a Hjorth nella casa al mare della nonna

Dopo solo dodici giorni dalla decisione della Corte d’Assise di Appello di ridurre la pena a 11 anni e 4 mesi, Hjorth, uno dei due studenti americani coinvolti nella morte del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, ha ottenuto anche i domiciliari. I giudici hanno accolto una istanza presentata dai difensori disponendo la scarcerazione dell’imputato e stabilendo nell’appartamento della nonna del ragazzo, al mare a Fregene, il luogo dove dovrà proseguire la detenzione. Disposto il braccialetto elettronico e il divieto di comunicare con l’esterno.

Questa decisione ha provocato una reazione molto forte da parte della moglie di Mario Cerciello Rega. Il vicebrigadiere è stato ucciso con 11 coltellate inferte da Finnegan Lee Elder, a cui è stata ridotta la pena a 15 anni e due mesi, la notte tra il 25 e il 26 luglio 2019.

Mario Cerciello Rega, concessi domiciliari a Hjorth: la reazione della moglie del vicebrigadiere

Tramite il legale Massimo Ferrandino, Rosa Maria Esilio, moglie del vicebrigadiere, ha espresso la sua amarezza. “Lo sconcerto è tanto. Rosamaria è totalmente sconvolta dalla notizia che ha appreso. Come sua abitudine, non intende commentare, ma è pervasa da un profondo senso di sfiducia” ha dichiarato l’avvocato, sottolineando che non conoscono le motivazioni che hanno spinto la corte a ridurre le pene dei due americani e mandarne già uno ai domiciliari al mare. “Mario Cerciello Rega, valorosissimo servitore di Stato, è morto sotto i colpi di undici coltellate, ma evidentemente non si era inteso che i fendenti non fossero terminati il 26 luglio di cinque anni fa…Viene piuttosto voglia di pensare che ci sia ‘una Giustizia al contrario’” ha aggiunto il legale.

In primo grado i due americani erano stati condannati all’ergastolo. I giudici hanno fatto cadere le aggravanti, ammesso il rito abbreviato e questo ha portato a una riduzione della pena. Per Elder, per l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale, è arrivata una soluzione.