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Le dichiarazioni di Marina Berlusconi: “Sui diritti civili sto con la sinistra”

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Marina Berlusconi, in un'intervista al Corriere, in merito ai diritti civili afferma che è in sintonia con la sinistra, rispetto alla destra

Marina Berlusconi, in un’intervista al Corriere della Sera, sottolinea il suo pensiero in merito ai diritti civili: aborto, fine vita, diritti LGBTQ+.

Le parole di Marina Berlusconi

La primogenita di Silvio Berlusconi, fondatore di Forza Italia, nonché imprenditrice italiana: presidente sia del Gruppo Mediaset che di Fininvest, risponde, una volta per tutte, alle voci che si susseguono in merito ad una sua entrata in politica, al posto del padre. Marina Berlusconi sottolinea che la leadership politica non si può trasmettere per investitura né per successione dinastica.

In merito alla questione politica, non si tira indietro alla domande sui diritti civili, e la sua risposta spiazza tutti:

“Se parliamo di aborto, fine vita o diritti LGBTQ, mi sento più in sintonia con la sinistra di buon senso. Perché ognuno deve essere libero di scegliere. Anche qui, si torna alla questione di fondo, quella su cui non credo si possa arretrare di un millimetro: la questione della libertà”.

La nuova casa editrice, presentata ieri: ‘Silvio Berlusconi Editore‘ avrà come parola d’ordine proprio la ‘libertà’; contro ogni forma di totalitarismo, dando forza al pensiero liberale e democratico.

Il governo Meloni

Secondo l’imprenditrice, il governo di Giorgia Meloni, non starebbe contribuendo a una erosione della democrazia del Paese, poiché ha sempre rispettato le regole della democrazia e, in politica estera, ha mantenuto la barra dritta su posizioni europeiste e filoatlantiche.

“La destra italiana? Anche da noi c’è chi grida all’emergenza democratica. Io proprio non la vedo”.

I cittadini italiani e il problema con l’Europa

Per Marina Berlusconi il successo alle Europee di movimenti con idee antidemocratiche non può non allarmare:

“Dietro il diffondersi di simpatie antidemocratiche c’è una crescente insofferenza, verso l’Europa del troppo controllo, del dirigismo, della burocrazia“.

La risposta, secondo l’imprenditrice, però non può certo essere quella di rinchiudersi nei propri confini. Al contrario, serve un’Europa più forte e più coesa, capace di far percepire alle persone tutti i benefici di una vera unità.