Maria Rosaria Boccia afferma: "Io sono la vera vittima."

Maria Rosaria Boccia: la sua difesa, le prove e le controversie nel caso Sangiuliano. Intervista esclusiva a Luca Telese per il 'Centro

Maria Rosaria Boccia, imprenditrice di Pompei, sostiene con fermezza la propria innocenza e afferma che le prove a suo favore sarebbero state involontariamente fornite dall’ex ministro Gennaro Sangiuliano.

In una dettagliata intervista a Luca Telese per il ‘Centro’, che anticipa una successiva partecipazione a Piazzapulita, Boccia racconta la sua versione dei fatti e respinge le accuse mosse dalla Procura di Roma, che la accusano di minaccia e lesioni aggravate. “È surreale che sia lui a denunciare me”, ha commentato, indicando che i magistrati possiedono evidenze che confermerebbero la sua narrazione.

Fondamentale nella sua difesa sarà l’analisi dei “dialoghi integrali” delle chat, estratti dai dispositivi digitali sequestrati dagli inquirenti; e Boccia è certa che i giudici troveranno la situazione comica.

Riguardo alla controversa fotocaricatura di Sangiuliano ‘incinto’, diffusa prima delle indiscrezioni, sostiene che si tratti di un malinteso, con l’artista sconosciuto intenzionato a rappresentare una gaffe. Inoltre, sottolinea come il calendario lavori a suo favore: la sua intervista su La7 è andata in onda dopo le dimissioni di Sangiuliano, risultando quindi priva di reati e minacce. Infine, critica Sangiuliano per aver “violato la mia privacy” durante la sua lunga intervista al Tg1.

Il 3 settembre, in una lunga conversazione, Gennaro non trovò la forza di confessare che avrebbe menzionato me e questioni personali durante un servizio al Tg1. Era turbato a causa della satira. Esclamò qualcosa di assurdo: ‘Sarò sepolto nell’ultimo ufficio della Rai. Farò l’archivista nella redazione delle Regioni, indossando mezze maniche. Mi ritirerò in convento, studierò il cinese e andrò a lavorare come cameriere a Pechino’.

Il quotidiano Il Fatto Quotidiano riporta invece la vicenda di Boccia-Sangiuliano attraverso una corrispondenza a tre, coinvolgendo l’imprenditrice, il ministro e il direttore di ‘Chi’, Alfonso Signorini.

È il 4 agosto quando Sangiuliano invia a Boccia una lettera di Signorini, il quale lo informa di aver acquistato un servizio fotografico (“non compromettente”) che lo ritrae con una consulente e senza anello nuziale, per evitarne la diffusione. Sangiuliano esprime gratitudine e condivide l’informazione, ma Boccia sembra preoccupata e gli domanda: “Ti chiede dei soldi?”. “No – risponde Sangiuliano – per fortuna gli ho fatto un grosso favore”. Nel frattempo, i due uomini centrali della storia hanno una loro versione: Signorini sostiene di non aver ‘ritirato’ il servizio, dichiarando di aver pensato inizialmente di acquistarne i diritti, ma poi si è tirato indietro per il costo (12 mila euro) e perché lo considerava poco interessante.

Ma quale sarebbe stato il ‘grande favore’ che Sangiuliano avrebbe fatto a Signorini? L’ex ministro oggi ricorda solo “una cortesia tra giornalisti”, riferendosi alla recensione di un libro di Signorini trasmessa su un tg della Rai.

Signorini sostiene di aver concesso a Sangiuliano visibilità tramite un suo libro dedicato a Putin. Tuttavia, il Fatto menziona due date della ‘Bohème’ di Puccini, previste per il 17 e il 27 luglio 2024 all’Arena di Verona, per le quali Signorini sarebbe stato selezionato come regista nel 2023, periodo in cui Sangiuliano ricopriva ancora il ruolo di ministro.

Entrambi, comunque, respingono l’idea di qualsiasi tipo di intervento ‘interessato’ nelle rispettive attività. Signorini ha anche dichiarato che presenterà una denuncia legale, definendo “infondato” quanto riportato dal Fatto.