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Marco Grappeggia, Università Popolare degli Studi di Milano: “Da oltre un secolo cultura ed educazione per tutti”

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- Milano 7/01/2025 L’ateneo di diritto internazionale, fondato nel 1901, propone facoltà come Criminologia, Scienze olistiche e Scienze del coachingSempre più persone sentono il desiderio di riprendere il percorso di studi lasciato in sospeso da giovani. Per farlo in età...

– Milano 7/01/2025

L’ateneo di diritto internazionale, fondato nel 1901, propone facoltà come Criminologia, Scienze olistiche e Scienze del coaching

Sempre più persone sentono il desiderio di riprendere il percorso di studi lasciato in sospeso da giovani. Per farlo in età adulta, tuttavia, è fondamentale rivolgersi ad istituti che consentano di conciliare tutti gli impegni. “I nostri studenti sono uomini e donne che non hanno più vent’anni. Sono persone impegnate nel mondo del lavoro e con una famiglia, che negli anni si sono dedicati ad altri aspetti della vita e che ora sentono il bisogno di conoscere e di approfondire” spiega Marco Grappeggia, presidente dell’, ateneo di diritto internazionale, che propone una formazione Blended, un mix tra la didattica online e la didattica frontale classica.

Tratto distintivo dell’ateneo è la presenza nell’offerta formativa di corsi unici. “Tra le facoltà più scelte ci sono Criminologia e Scienze investigative, Scienze olistiche, Scienze del Coaching e Scienze del Counseling – aggiunge Grappeggia. “Si tratta di facoltà che proponiamo in forma internazionale e inedita per un pubblico che desidera qualcosa di alternativo rispetto agli insegnamenti tradizionali”.

L’aspetto più affascinante dell’, tuttavia, è senza dubbio rappresentato la sua storia ultracentenaria. L’ateneo nasce nel 1901 dal desiderio del fondatore Ettore Ferrari di portare cultura ed educazione alle classi popolari dell’epoca, quindi operai e impiegati. “Il progetto – racconta il presidente – coinvolse presto intellettuali del calibro di Gabriele D’Annunzio e Benedetto Croce. E a Milano e in Lombardia cominciarono a formarsi classi di donne e uomini desiderosi di imparare. All’epoca si parlò di volgarizzazione scientifica”.

Un pensiero che l’Università Popolare degli Studi di Milano ha portato avanti nel corso degli anni, della Seconda guerra mondiale e la successiva ricostruzione dell’Italia negli anni Cinquanta, ponendosi sempre l’obiettivo di riuscire ad entrare nelle nicchie, come il dopolavoro ferroviario. Negli anni 70 l’arrivo di un personaggio determinante per l’ateneo: Tina Lagostena Bassi, che è stata prima presidente e poi rettrice.

“Una storia che è durata oltre un secolo e che oggi ci vede lavorare in tutto il mondo, dall’Africa agli Stati Uniti, al Medio Oriente” aggiunge Grappeggia, che sottolinea l’importanza dell’essere un ateneo internazionale: “Essere internazionali non è solo una scelta, ma un dovere. La scienza non ha confini, barriere o dogane. La nostra Università, nata per aiutare le classi medio basse, oggi dedica risorse alla popolazione straniera. Siamo presenti in West Africa, nel Burkina Faso a Ouagadougou, in Costa D’Avorio ad Abidjan, e anche in Moldavia e in Ucraina, perché continuiamo a pensare che la cultura non debba avere forme di censura e che la conoscenza sia un bisogno primario per tutte le donne e tutti gli uomini”.

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