Lo stallo dei lavori sulla manovra in commissione Bilancio alla Camera continua: dopo le proteste dell’opposizione, il governo non ha ancora depositato gli emendamenti previsti.
Manovra, stallo nei lavori: cosa succede?
L’esame della manovra da parte della commissione Bilancio della Camera è stato rinviato intorno a mezzogiorno. La V commissione di Montecitorio ha interrotto la seduta per quasi due ore, dalla mezzanotte e mezza fino alle 2 circa. Al termine della pausa, si è riunito l’Ufficio di presidenza, che ha deciso di aggiornare la convocazione alle 12 di oggi, sabato 14 dicembre. Di conseguenza, slitta la presentazione degli emendamenti del governo, attesi da ore.
A seguito delle contestazioni dell’opposizione, che ha espresso critiche sia sul merito che sul metodo delle modifiche proposte, il governo non ha ancora presentato gli emendamenti previsti.
“C’è la volontà di fare le cose per bene, nel rispetto delle prerogative delle opposizioni e della maggioranza. La fretta è una cattiva consigliera”, ha detto il sottosegretario al Mef Federico Freni lasciando i lavori della commissione.
Manovra, stallo nei lavori: continuano le proteste
Le opposizioni hanno reagito con veementi proteste, concentrandosi principalmente sull’emendamento che equipara il trattamento economico dei ministri parlamentari a quello dei colleghi non eletti, e sulla “norma anti-Renzi” che impedisce a parlamentari, deputati italiani al Parlamento Europeo, membri del governo e presidenti di Regione di accettare incarichi retribuiti da enti pubblici o privati fuori dall’Unione europea.
A tal proposito, il deputato di Avs Marco Grimaldi ha dichiarato:
“C’erano tantissime coperture che non potevano stare dentro un maxi emendamento, andava spacchettato. Ancora adesso non c’era una relazione che facesse capire quali sono le uscite e quali le entrate, non c’erano i presupposti per il deposito“.
Tra le proposte emergono anche un aumento dell’1,8% dei pedaggi autostradali nel 2025, l’ipotesi di escludere il personale Rai dalle restrizioni sui costi nei prossimi tre anni, e l’espansione dell’assegno unico, innalzando la soglia ISEE per l’accesso da 9.360 a 10.140 euro.