**Manovra: opposizioni battono su sanità e tagli, Schlein 'batosta clamorosa'**

Roma, 23 ott. (Adnkronos) - Le critiche arrivano in ordine sparso, ma le parole d'ordine sono le stesse. Dai tagli alla sanità all''elemosina' sulle pensioni, le opposizioni si apprestano alla battaglia parlamentare sulla manovra, arrivata oggi alla Camera. E intanto incas...

Roma, 23 ott.

(Adnkronos) – Le critiche arrivano in ordine sparso, ma le parole d'ordine sono le stesse. Dai tagli alla sanità all''elemosina' sulle pensioni, le opposizioni si apprestano alla battaglia parlamentare sulla manovra, arrivata oggi alla Camera. E intanto incassano una vittoria sulla proposta unitaria per la 'settimana corta': grazie ad un accordo con la maggioranza, il provvedimento sarà lunedì all'esame dell'aula. Sulla manovra, invece, al momento non c'è ancora un lavoro comune ma gli assi di intervento rilevati dalle opposizioni sono coincidenti.

E la sanità, come lo scorso anno, resta in testa alle priorità.

Elly Schlein parla di 'batosta clamorosa': "Il testo della manovra purtroppo conferma i nostri timori. Il governo Meloni ha deciso di dare un altro colpo al servizio sanitario nazionale, riducendo il finanziamento rispetto agli annunci roboanti delle scorse settimane. Così si calpesta la sanità pubblica e non è un caso che i medici abbiano confermato lo sciopero nazionale". La segretaria del Pd fornisce alcune cifre.

"Altro che record: con 1,3 miliardi non si raggiunge nemmeno la metà dei fondi necessari per tagliare le liste d'attesa e assumere nuovo personale sanitario".

Con una conseguenza immediata: "Scompare il piano straordinario per le nuove assunzioni -denuncia Schlein-. È una batosta clamorosa per il servizio sanitario nazionale, una batosta che questo Paese non merita". E se ne sono accorti i medici che hanno già indetto uno sciopero per il 20 novembre.

Giuseppe Conte fa sapere che sarà al loro fianco: "Tagli, sempre tagli. Il governo di fatto ha tagliato la sanità con 4,5 milioni di cittadini che rinunciano alle cure. I medici hanno annunciato che scenderanno in piazza il 20 novembre, e noi saremo con loro".

Sanità e non solo. Le critiche dell'opposizione si concentrano anche su scuola e pensioni. "Ci sono tagli anche per la scuola, per le pensioni.

Attenzione, però -incalza Conte- c'è anche la presa in giro. Chi ha la minima avrà tre euro in più al mese, pensate un po' che elemosina. Di fatto un governo che prende a schiaffi i cittadini". Un aumento che vale appena due caffè al mese, sintetizzano le opposizioni. Per Angelo Bonelli di Avs si tratta di una "vergognosa elemosina, un vero insulto. In Italia, 73 persone iper miliardarie possiedono un patrimonio complessivo di 301 miliardi di euro, che la destra si rifiuta di tassare con una patrimoniale.

Nel frattempo, il numero delle persone in povertà assoluta ha raggiunto il record di 5,7 milioni".

Critiche comuni che potrebbero tradursi in emendamenti comuni alla manovra. Intanto un'azione unitaria c'è stata, quella sulla proposta di legge sulla settimana corta – firmata da Nicola Fratoianni, Giuseppe Conte, Angelo Bonelli ed Elly Schlein- che verrà discussa in aula lunedì. Esito del tutto non scontato visto che inizialmente il progetto sembrava destinato ad essere seppellito da un emendamento soppressivo di Fdi.

"Non ci sono riusciti. Li abbiamo bloccati con i nostri interventi sempre di merito", argomenta il capogruppo Pd in commissione Lavoro, Arturo Scotto. Un ostruzionismo con tutti i deputati iscritti a parlare per rallentare il voto degli emendamenti. Di qui è partita una mediazione tra maggioranza e opposizione con la proposta del centrodestra di andare in aula senza votare gli emendamenti e senza mandato al relatore.

L'accordo però ha rischiato di saltare nel pomeriggio quando è arrivata una nota della ministra Elvira Calderone in commissione.

"La proposta di alcuni esponenti dell'opposizione riguardo alla riduzione dell'orario di lavoro risponde a una logica di propaganda politica", le parole della ministra che hanno fatto scattare le opposizioni. Alla fine la mediazione ha retto e la pdl andrà in aula. Ma le critiche alla ministra restano. "Meloni -rimarca Fratoianni – spieghi alla ministra Calderone il ruolo e la funzione che occupa, e che è necessario rispettare il Parlamento. Se non lo capisce può sempre fare un favore al Paese, facendo un passo indietro dal ruolo che ricopre".