Roma, 4 nov.
(Adnkronos) – "La norma contenuta nell'articolo 105 della legge di bilancio, secondo cui il mancato o parziale pagamento del contributo unificato comporterà l'estinzione del procedimento, è ingiusta, persecutoria verso i cittadini e soprattutto incostituzionale". Lo affermano in una nota le capigruppo M5S nella commissione Giustizia della Camera e del Senato, Valentina D'Orso e Ada Lopreiato.
"La Corte Costituzionale – aggiungono – è intervenuta più volte sul tema, già a partire da una sentenza del 1961 e poi con altri pronunciamenti, l'ultimo nel 2022.
La Consulta ha reiteratamente dichiarato l'illegittimità di norme che condizionano l'esercizio dell'azione giudiziaria: è indiscutibile la prevalenza della necessità di garantire al cittadino l’accesso alla tutela giurisdizionale, rispetto all'interesse fiscale che in ogni caso è tutelato, perché non stiamo parlando di una potenziale evasione di imposta ma del suo versamento posticipato. Come è noto, in base a una consolidatissima prassi gli avvocati spesso devono rimandare il versamento del contributo unificato perché a loro volta in attesa del pagamento del cliente.
L'interesse fiscale è già sufficientemente garantito dall’obbligo imposto al cancelliere di comunicare l'inadempimento tributario all’ufficio recupero crediti del tribunale, il quale può successivamente trasmettere all'Agenzia delle Entrate".
"E' obbligo del legislatore eliminare ogni impedimento al diritto dei cittadini di agire in giudizio per la tutela dei propri diritti ed interessi legittimi. Questa norma voluta dal governo 'lacrime e sangue' calpesta un principio basilare dello Stato di diritto a garanzia del sistema democratico e dell’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge", concludono D'Orso e Lopreiato.