Manovra: informativa Piantedosi in Cdm su riparto contributo enti locali a finanza pubblica

Roma, 17 set. (Adnkronos) - Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha svolto una informativa "in merito all’adozione del decreto per il riparto del contributo degli enti locali alla finanza pubblica per il 2024, in attuazione dell’articolo 1, comma 533, della legge di bilan...

Roma, 17 set.

(Adnkronos) – Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha svolto una informativa "in merito all’adozione del decreto per il riparto del contributo degli enti locali alla finanza pubblica per il 2024, in attuazione dell’articolo 1, comma 533, della legge di bilancio per il 2024 (legge 30 dicembre 2023, n. 213)". Tale norma prevede, si legge nel comunicato diffuso da palazzo Chigi al termine del Cdm, ''per ciascuno degli anni dal 2024 al 2028, un contributo pari a 200 milioni di euro a carico dei comuni e 50 milioni di euro a carico delle province e delle città metropolitane".

L’importo per il 2024, viene spiegato, "sarà suddiviso sulla base della nota metodologica e dei piani di riparto elaborati dal ministero dell’Economia e delle finanze – Ragioneria generale dello Stato, che dispone presso BDAP (Banca Dati Amministrazioni Pubbliche) dei dati di bilancio degli enti locali". Piantedosi ha riferito che, "in seguito a una prima fase di confronto con gli enti locali e in accoglimento delle richieste dell’Associazione nazionale dei comuni italiani (ANCI) e dell’Unione delle Province italiane (UPI), è stata operata una revisione dei criteri metodologici e del riparto che ha portato all’esclusione dalla base di calcolo dei contributi finanziati con risorse PNRR relativi agli asili nido e scuole dell’infanzia".

"Conseguentemente, nella riunione tecnica tenutasi lo scorso 26 maggio, ANCI e UPI -continua la nota- hanno espresso assenso tecnico al provvedimento. Tuttavia, nella seduta della Conferenza Stato-citta ed autonomie locali del 27 giugno, l’UPI ha espresso l’intesa mentre l’ANCI ha ritenuto di non poter esprimere parere favorevole, considerata l’entità del contributo alla finanza pubblica che con il decreto viene posto a carico dei comuni. In caso di mancata intesa, la norma prevede che il decreto sia comunque adottato trascorsi venti giorni dalla seduta della Conferenza", conclude comunicato presidenza del Consiglio.