Roma, 11 nov. (Labitalia) – "Una manovra che si limita a guardare all'oggi non è all'altezza delle sfide che il Paese deve affrontare. Non si può continuare a scaricare il peso su chi rappresenta la forza vitale dell'Italia: serve un cambio di passo per costruire il futuro". Lo ha dichiarato Antonello Giannelli, vicepresidente di Cida, durante l'incontro tra Governo e sindacati a Palazzo Chigi sul disegno di legge di bilancio. In occasione del confronto, la premier Giorgia Meloni ha mostrato apertura verso alcune proposte avanzate da Cida, impegnandosi a rafforzare la previdenza complementare e a rivedere il blocco del turn over nella pubblica amministrazione. Grazie all'azione incisiva di Cida, il premier ha inoltre riconosciuto la tutela del ceto medio come una delle priorità del Governo, sottolineando la necessità di misure concrete per sostenere questo pilastro dell'economia italiana.
Cida accoglie positivamente questi segnali di dialogo, considerandoli un passo importante verso un impegno più ampio sulle necessità strutturali del Paese. Tuttavia, permangono criticità che richiedono risposte più decise per rilanciare il sistema Italia. “Non possiamo più tollerare una sanità al minimo, un fisco che soffoca il ceto medio e una pubblica amministrazione che perde i suoi talenti. Servono interventi concreti per superare queste sfide”, ha concluso Giannelli.
Uno dei temi più sentiti è stato quello sanitario. Giannelli ha sottolineato come l'attuale stanziamento di 1,3 miliardi, rispetto ai 3,7 miliardi annunciati, risulta insufficiente a garantire un servizio pubblico adeguato. "Sono risorse che copriranno a malapena i rinnovi contrattuali e non permetteranno nuove assunzioni di personale, lasciando briciole agli investimenti per migliorare l'assistenza ai cittadini," ha aggiunto Giannelli. CidaA chiede un aumento significativo dei fondi per il settore e un piano strutturato per le liste d'attesa, puntando anche sulla sanità integrativa per supportare il sistema pubblico senza ulteriori costi.
Forte è anche la preoccupazione per la rimodulazione delle detrazioni fiscali, da cui il Governo si attende un recupero di circa 1 miliardo di euro, un taglio che rischia di ricadere pesantemente su una minoranza di contribuenti. "Oltre il 15% degli italiani, con redditi superiori ai 40.000 euro lordi, sostiene quasi la metà del gettito Irpef: è inaccettabile gravare ulteriormente su queste fasce di reddito," ha dichiarato Giannelli. La manovra sceglie ancora una volta di concentrare il taglio del cuneo fiscale sui redditi più bassi, innalzando la soglia dei beneficiari a 40.000 euro, ma lo scapito delle fasce medio-alte che continuano a portare il peso maggiore. "Serve un impostazione fiscale più equa, che alleggerisca il carico su chi sostiene l'economia e premi l'impegno dei lavoratori. Per questo, Cida chiede soluzioni come la defiscalizzazione degli straordinari e dei premi di produzione, l'innalzamento della soglia agevolata per i premi fino a 120.000 euro e la stabilizzazione delle esenzioni sui benefici accessori, evitando disparità di trattamento,” ha dichiarato Giannelli.
Sul fronte previdenziale, Cida apprezza le politiche di apertura del premier Meloni riguardo alla previdenza complementare e al blocco del turn over nella pubblica amministrazione, considerando questi temi fondamentali per sostenere la crescita e la stabilità del Paese. Giannelli ha commentato che “Cida è disponibile a partecipare ai tavoli di confronto specifici per trasformare queste aperture in azioni concrete”.
Anche il settore scolastico soffre pesantemente le misure previste dalla Legge di Bilancio. "Con oltre 7.800 posti di lavoro in meno tra docenti e personale ATA previsti dal 2025/2026, si rischia di compromettere la qualità dell'istruzione pubblica e la capacità di supportare gli studenti," ha dichiarato Giannelli. “Chiediamo un piano di investimenti che tuteli il personale scolastico e valorizzi il sistema educativo, essenziale per la crescita culturale e sociale del Paese.”