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Manovra 2025: novità in arrivo su pensioni, bonus, fisco e infrastrutture

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I nuovi emendamenti proposti dal governo per la Manovra 2025: ecco cosa sapere su tutte le novità

La Manovra 2025 prevede una serie di cambiamenti significativi, emersi dal dibattito sulla legge di bilancio 2024, con una ristrutturazione delle priorità e delle risorse destinate a diverse aree, tra cui infrastrutture, pensioni, ambiente, e politiche fiscali e sociali. Ecco tutte le novità previste.

Manovra 2025: le principali novità

In merito al tema delle Infrastrutture e fondo di Sviluppo emerge il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina che ha visto un aumento del costo stimato da 11,6 miliardi a 13,6 miliardi, con la possibilità di coinvolgere investitori privati per coprire parte dei costi.

Il Fondo di Sviluppo e Coesione, pur subendo una riduzione complessiva, assegna 3,9 miliardi di euro al Ponte sullo Stretto e 1,1 miliardi alla Statale 106 Ionica.

Le amministrazioni locali, tra cui province, regioni e città metropolitane, si trovano ad affrontare una riduzione di 1,5 miliardi destinati alla manutenzione stradale, mentre il nuovo fondo pluriennale per gli investimenti nelle pubbliche amministrazioni scende da 24 a 18,5 miliardi.

Le pensioni vedono la proroga di alcune misure, tra cui l’Ape Sociale, la Quota 103 e l’Opzione Donna, per un ulteriore anno. I lavoratori contributivi con almeno 25 anni di contributi potranno andare in pensione a 64 anni con l’uso della previdenza integrativa. Le pensioni minime sono portate a 617 euro.

Tra le misure sociali, è previsto un contributo di 1.000 euro per ogni figlio nato o adottato con ISEE sotto i 40.000 euro, e un’estensione del congedo parentale all’80% per i figli fino a sei anni. Inoltre, 500.000 euro sono stanziati per programmi di educazione affettiva e sessuale nelle scuole.

Per l’IRPEF, restano confermate le attuali tre aliquote, 23%, 35%, 43%, con una riduzione del cuneo fiscale per i redditi fino a 40.000 euro e un abbassamento delle detrazioni per chi guadagna oltre i 75.000 euro. L’IRES per le aziende che reinvestono l’80% degli utili scende dal 24% al 20%. La flat tax viene estesa ai lavoratori dipendenti con una seconda attività, fino a un reddito di 35.000 euro.

Le detrazioni edilizie rimangono al 50% per le prime case e al 36% per le seconde case, ma è esclusa la possibilità di detrarre l’acquisto di caldaie a gas. Per gli elettrodomestici, è previsto un bonus che copre fino al 30% del costo per frigoriferi, lavatrici e asciugatrici eco-friendly, con un tetto massimo di 200 euro per famiglie con ISEE sotto i 25.000 euro.

Altre misure della Manovra 2025

Per il Sud, è prevista una mini decontribuzione fino al 25% e un aumento del credito d’imposta per investimenti nelle Zone Economiche Speciali (ZES).

Le criptovalute saranno tassate al 26%, con un aumento al 33% a partire dal 2026, e l’eliminazione della no-tax area per importi fino a 2.000 euro.

Infine, gli stipendi dei ministri non saranno più equiparati a quelli dei parlamentari, ma sarà introdotto un rimborso spese per i ministri non residenti a Roma.

Questa manovra 2025, pur prevedendo tagli e redistribuzioni, pone un forte accento sulle infrastrutture e sulle politiche sociali, cercando di rispondere alle esigenze di crescita economica e giustizia sociale.