Milano, 5 apr.
(Adnkronos Salute) – "Manifestazioni in tutta Italia a difesa del servizio sanitario pubblico e contro la commercializzazione della salute". Oltre a quella già annunciata su Milano per domani (alle 11 in piazza Cairoli-Castello), promossa dal Comitato Lombardia SiCura, un'altra protesta di valenza nazionale è in programma sempre domani a Roma, alle 10 sotto il ministero della Salute in piazza Castellani. Lo comunica Medicina Democratica, spiegando che "sono decine e decine le iniziative previste in Italia, in pressoché tutte le regioni, da Nord a Sud, isole comprese, in occasione della Giornata europea contro la commercializzazione della salute, nell'ambito della Giornata mondiale della salute del 7 aprile".
Alcune sono in calendario già oggi, altre domani e altre ancora l'8 aprile.
L'agenda si allarga all'Europa. La manifestazione europea si terrà a Bruxelles domenica 7 aprile e lunedì 8 ci sarà una conferenza all'interno del Parlamento europeo: le due iniziative sono organizzate da Epsu – Sindacati europei dei servizi pubblici, Phm – People Health Movement e La salute non è in vendita, rete europea di cui fa parte anche Medicina Democratica, sottolinea l'associazione.
"La salute è un bene pubblico, la salute non è in vendita!", sono gli slogan al centro delle manifestazioni. L'obiettivo è la "lotta alle privatizzazioni e al prevalere degli interessi delle multinazionali del farmaco e dei gruppi che spingono non alla prevenzione – si legge in una nota – ma alla erogazione di servizi a pagamento".
"Da diversi anni Medicina Democratica – afferma il suo presidente Massimo Caldiroli – con diverse altre associazioni, movimenti e gruppi in Italia e in diversi Paesi europei, 'celebra' la Giornata internazionale della salute dell'Oms, ricordando uno dei maggiori aspetti che inficiano una vera tutela della salute e dei servizi e sistemi sanitari nei vari Paesi e cioè la trasformazione della salute in merce.
Per questo motivo si rinnova anche quest'anno, il 7 aprile, come Giornata europea contro la commercializzazione della salute".
In Italia, rileva Caldiroli, "si sono determinate per il nostro Servizio sanitario nazionale pubblico condizioni estreme e difficili a causa di politiche economiche e sanitarie che stanno mettendo a rischio la sua tenuta in termini di universalità delle risposte e di gratuità nel luogo dell'erogazione dei servizi, fino ad oggi garantita grazie al finanziamento basato sulla fiscalità generale.
In parallelo, si sta determinando una sua privatizzazione nei fatti, aumentando le diseguaglianze all'accesso dei servizi. La prevenzione viene sempre meno considerata, in quanto ridurrebbe la malattia e perciò metterebbe a rischio il 'mercato' della salute", ritiene il leader di Medicina Democratica. "In questo anno di elezioni europee – conclude – vogliamo portare questi temi al centro dell'attenzione per fare in modo che il dibattito si concentri su queste tematiche di vitale importanza per tutti".