Mandati di arresto per Netanyahu e Gallant, Biden: "Profondamente preoccupati"

La Corte Penale Internazionale ha emesso tre mandati di arresto per crimini di guerra nei confronti di Benyamin Netanyahu, Yoav Gallant e Mohammed Deif

La Corte Penale Internazionale (CPI) ha emesso i suoi primi mandati di arresto per crimini di guerra e contro l’umanità, legati agli eventi successivi al 7 ottobre 2023 nella Striscia di Gaza e in Israele.

Mandati di arresto per Netanyahu e Gallant: la reazione internazionale

I mandati, richiesti dal procuratore capo Karim Khan, sono stati emessi nei confronti del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, dell’ex ministro della Difesa Yoav Gallant e di Mohammed Deif, leader militare di Hamas. Israele ha reagito con forza, definendo la decisione “antisemita” e paragonandola a “un nuovo caso Dreyfus“. Gallant ha accusato la CPI di equiparare Israele a Hamas, giudicando la mossa un incoraggiamento al terrorismo.

Biden: “Profondamente preoccupati”

Sul fronte palestinese, il gruppo armato ha accolto positivamente quella che ha descritto come “una svolta significativa verso la giustizia“, senza però menzionare esplicitamente Deif. Gli Stati Uniti e l’Argentina si sono schierati al fianco di Tel Aviv. In particolare l’amministrazione Biden ha rigettato con fermezza la decisione della CPI, dichiarandosi “profondamente preoccupata” e ribadendo di non riconoscere la giurisdizione della Corte in questa materia. Il presidente argentino Javier Milei ha invece sottolineato come la sentenza ignori “il legittimo diritto di Israele a difendersi dagli attacchi costanti di Hamas e Hezbollah“.

Nuovi attacchi alla base UNIFIL

Intanto nel sud del Libano continuano gli attacchi alle basi di UNIFIL. In merito è intervenuto il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: “Apprendo con profonda indignazione e preoccupazione la notizia dei nuovi attacchi subiti dal quartier generale italiano di UNIFIL nel sud del Libano, che hanno causato anche il ferimento di alcuni nostri militari impegnati in missione di pace. Desidero esprimere la solidarietà e la vicinanza mia e del Governo ai feriti, alle loro famiglie e sincera gratitudine per l’attività svolta quotidianamente da tutto il contingente italiano in Libano.

Ribadisco ancora una volta che tali attacchi sono inaccettabili e rinnovo il mio appello affinché le parti sul terreno garantiscano, in ogni momento, la sicurezza dei soldati di UNIFIL e collaborino per individuare in tempi brevi i responsabili“.