Padova, 16 mar.
(Adnkronos Salute) – "L'emofilia e il danno alle articolazioni sono strettamente collegate. Nell'arco del tempo ci si trova ad avere persone con notevoli limitazioni funzionali e questo impatta tantissimo sulla qualità di vita. Negli ultimi anni i progressi sono stati incredibili, il nostro compito è quello di aiutare quanto più possibile il paziente adulto che ha più articolazioni coinvolte. Ma guardando al futuro, i nostri bambini, i nostri ragazzi dovranno avere una vita praticamente uguale a quella dei loro coetanei.
E' quello a cui miriamo tutti i giorni". Così l'ematologa Anna Chiara Giuffrida, dell'Unità operativa complessa di Medicina trasfusionale, Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona, a margine della tappa padovana del progetto 'Articoliamo – Lo sai che?', un'iniziativa patrocinata da FedEmo, la Federazione delle associazioni emofilici, realizzata grazie all'azienda biofarmaceutica multinazionale Sobi e promossa dalle associazioni del Triveneto: Associazione bambini e giovani con emofilia e altre coagulopatie, Associazione Veneto per l'emofilia e le coagulopatie e Libera associazione genitori ed emofilici del Veneto.
Una giornata che ha evidenziato anche il rapporto tra medico e assistito: "Il senso è quello di trovarsi con i nostri pazienti, perché li vediamo quasi tutti i giorni e con loro ci relazionano in maniera molto particolare. Con alcuni diventiamo amici", ha raccontato la specialista. "Giornate come questa – ha sottolineato – sono la situazione ideale per parlare di salute articolare" e per trasmettere ai pazienti "l'importanza del movimento, delle buone abitudini e degli stili di vita corretti".