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Malattie oculari, in arrivo "pillola" che sostituisce l'iniezione

Milano, 3 feb. (askanews) – La sfida è ambiziosa: lanciare sui mercati internazionali un farmaco all’avanguardia, assumibile per via orale, e proprio per questo in grado di rivoluzionare il trattamento delle più gravi malattie agli occhi. E’ un progetto ambizioso quello avviato da BIOVIIIx, biotech company di Napoli che, attraverso la controllata AnBition, ha raggiunto un accordo con la giapponese TagCyx per la nascita di una nuova società: la Ophyx. Una fusione lungo l’asse Napoli Tokyo che, oltre a creare numerosi posti di lavoro, permetterà di ultimare gli studi pre clinici e avviare le prime fasi di sperimentazione su un farmaco di ultima generazione, molto meno invasivo e debilitante rispetto alle terapie tradizionali.

“Nel momento in cui arriverà al mercato risolverà gravi patologie possibilmente con un sistema meno invasivo rispetto a quelli che ci sono. Oggi le terapie dell’occhio prevedono per la maggior parte, anzi quasi per la totalità, l’iniezione intra-oculare tecnicamente un ago nell’occhio – spiega ad askanews Davide Rosiello, amministratore delegato di AnBition -. Noi abbiamo l’ambizione di mettere a punto una pillola che, al di là del miglior risultato in termini di cura, chiaramente si capisce l’impatto che questo può avere tra un’iniezione nell’occhio intra-oculare e prendere una normale pillola”.

Una vera e propria rivoluzione per il trattamento non solo della “malattia dell’occhio secco” ma anche della degenerazione maculare senile, patologia che colpisce 190 mln di persone in tuitti mondo, e della retinopatia diabetica, con 450 milioni di casi a livello globale.

“Le nostre molecole sono molto più piccole e noi abbiamo dimostrato nel modello preclinico che viene utilizzato per l’approvazione dei farmaci per queste malattia che può funzionare anche per via orale – ci racconta Sandro De Falco, ricercatore di AnBition -. Quindi chiaramente questo cambia completamente lo scenario, considerando che il setting per le terapie attuali è quello ospedaliero, si devono fare diverse iniezioni intra-vitreali lungo un periodo almeno di due anni. Quindi capisce bene che se invece al paziente si può dare un prodotto per via orale, cambia completamente l’impatto”.

La nascita della nuova società italo-giapponese è dunque il risultato di un progetto di ricerca clinica al 100% Made in Italy che scommette sull’internazionalizzazione per conquistare i più importanti mercati di tutto il mondo.

“E’ stata una perfetta combinazione sinergica tra competenze scientifiche di chimica e biologia da un parte e di lungimiranza imprenditoriale dall’altra – sottolinea Menotti Ruvo, ricercatore di AnBition -. Un modello di sviluppo che ha portato prima alla nascita di AnBition, la startup che abbiamo fondato qui a Napoli e che resterà dunque a Napoli, ha creato i contatti con il mondo degli investitori degli altri imprenditori e ha creato nuove sinergie con realtà imprenditoriali simili come TagCyx, questa startup giapponese con cui stiamo per fonderci, per poter raggiungere più velocemente il mercato. Gli obiettivi sono questi: raggiungere più velocemente il mercato con un prodotto estremamente interessante che ha delle grandissime prospettive di mercato”.