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Nel corso di una lunga intervista, Mahmood si è raccontato a ruota libera, parlando anche del momento più brutto della sua vita, ossia l’incendio del suo appartamento.
Mahmood: il racconto sull’incendio del suo appartamento
Intervistato da Vanity Fair, Mahmood si è raccontato un po’: dall’infanzia ad oggi, dai momenti belli a quelli bui. Il cantante di Soldi ha svelato che il periodo peggiore della sua vita coincide con l’incendio che ha distrutto il suo appartamento. Una vicenda terribile, che però gli è servita per capire cosa significa davvero ripartire da zero.
Le parole di Mahmood sull’incendio
Mahmood ha raccontato:
“Il peggiore quando è bruciato il mio appartamento. Ho provato che cosa significa la fine, vedere qualcosa che ti viene portato via. È stato terrificante e insieme illuminante, perché mi ha fatto capire che mi piace fare tabula rasa, ripartire da zero. Ogni volta. Azzerare tutto e ripartire può essere liberatorio”.
E il momento più bello? Ha ammesso:
“Il momento più bello è più difficile. Posso dirle che qualche settimana fa sono stato allo stadio a Roma con mia madre: io e lei siamo le persone più lontane dal calcio eppure ci siamo divertiti tantissimo. Ero felice. Anche se abbiamo portato un po’ male alla Roma che ha perso”.
Mahmood: l’importanza del suo clan
Oltre all’incendio del suo appartamento, Mahmood ha parlato anche dell’importanza che ha il “clan” nella sua vita. Da chi è composto? Dai suoi amici, che per lui sono una seconda famiglia. L’artista ha dichiarato:
“Siamo un po’ bizzarri, è vero. E sì, questa idea di famiglia, di clan mi piace. Tutto è iniziato quando mi sono trasferito nella mia prima casa, quella che poi purtroppo è bruciata. Per riunirsi, per comunicare, il clan utilizza le chat. Ce n’è una che si chiama Anna Tatangelo: è nata perché spesso quando ci troviamo facciamo karaoke e le canzoni di Anna sono le preferite di molti di noi. Cantiamo, giochiamo a Uno, si cazzeggia, si parla. Come fai a vivere senza amici, senza persone di cui ti puoi fidare? A me piace stare da solo e mi piace anche evadere, viaggiare, conoscere altro. Ma ho bisogno di qualcosa di grande, di vero a cui tornare”.