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Il Consiglio di Stato oggi, venerdì 26 luglio, ha respinto la richiesta presentata dai legali della veggente Gisella Cardia e del marito Gianni Cardia, a capo dell’associazione Madonna di Trevignano, di far sospendere il provvedimento con cui il Comune di Trevignano Romano ha imposto la fine degli incontri con i proseliti.
La decisione del Consiglio di Stato
Gli incontri che si svolgevano ogni tre del mese, a cui partecipavano migliaia di proseliti, per assistere alle apparizioni della Madonna affermate dalla stessa Cardia vengono vietati anche dal Consiglio di Stato.
Ora l’associazione di Gisella Cardia dovrà rimuovere le attrezzature e non potrà più organizzare eventi, pena la confisca del terreno in favore del Comune di Trevignano Romano.
Secondo i giudici “non sembra prima facie venir in discussione in via diretta ed immediata la tematica della libertà religiosa, e che pertanto allo stato non può apprezzarsi la ricorrenza di una effettiva situazione di eccezionale gravità ed urgenza tale da non consentire neppure la dilazione fino alla data della camera di consiglio, anche in considerazione della documentazione prodotta con la memoria difensiva dall’appellato ente locale”.
Il commento della sindaca di Trevignano Romano
“È un servizio alla collettività che abbiamo fatto, interrompendo l’abuso edilizio e di destinazione d’uso”, queste le parole della sindaca Claudia Maciucchi.
Il vescovo di Civita Castellana
Il 6 marzo scorso il vescovo di Civita Castellana, monsignor Marco Salvi, aveva dichiarato la “non soprannaturalità” delle apparizioni, lanciando l’invito ai fedeli di astenersi dall’organizzare e/o partecipare ad incontri privati e/o pubblici (siano essi di preghiera e/o di catechesi) che dessero per certa e indubitabile la verità sovrannaturale degli eventi di Trevignano.