Modena, 31 ott.
(askanews) – Vent’anni di Movimento 5 stelle “sono andati in fumo”. Giuseppe Conte “ha la colpa di non essere un vero politico e di non aver saputo incarnare un’idea per il movimento”. Ma le colpe dell’attuale crisi – che ha raggiunto il culmine dopo la rottura con il fondatore Beppe Grillo – “arrivano da molto lontano” e per questo “servirebbe un esame di coscienza di tanti”. Ne è convinto un “grillino” della prima ora, Federico Pizzarotti, ex sindaco di Parma e ora esponente di Azione.
“Dall’idea iniziale sicuramente positiva di far entrare persone volenterose che volevano cambiare la politica – ha spiegato Pizzarotti ripercorrendo le fasi del movimento – in vent’anni si è arrivati a esponenti che lanciavano la fatwa agli altri partiti cambiare barricata”, come è successo per uno dei massimi esponenti del Movimento 5 stelle, Massimo Bugani, che è passato con il Partito democratico e ora è assessore in Comune a Bologna. Un movimento che si è spento, un partito che si è spento” ha detto a Modena in occasione della presentazione della lista Emilia-Romagna Futura in vista delle elezioni regionali del 17 e 18 novembre.
“Oggi si assiste alla lite finale tra Beppe Grillo e Conte – ha proseguito – se cambierà nome probabilmente è la cosa giusta perché il Momento 5 stelle è veramente morto, ma non oggi, almeno dal 2015-2016 dal mio punto di vista, quando sono iniziati i ‘direttori’, quando sono iniziate delle logiche molto ‘romane’ e molto poco politiche sui cittadini”. Ora “chi vuole ancora fare politica ha spazio”. E’ vero “tantissima gente ormai non vota”, ma “la buona politica serve ancora come penso che serva sempre impegnarsi in politica”.
La crisi dei Cinquestelle è da attribuire “in questa fase sicuramente a Conte: uno che firma entusiasticamente i decreti sicurezza sugli sbarchi, poi li rinnega; entra nel governo di Draghi mentre Grillo diceva ‘Draghi è un grillino’, poi lo rinnega; fa cadere il governo perché gli stava spaccando il movimento con Di Maio e i secessionisti”. L’ex premier – secondo Pizzarotti – è “uno che cavalca ogni battaglia populista che sia in contrapposizione con gli altri: se tutti sono per dare le armi all’Ucraina Conte è l’unico che non è a favore, ma a seconda del momento.
Conte ha la colpa di non essere un vero politico, di non aver saputo incarnare un’idea perché oggi il M5s non ha un’idea e un programma; ha cavalcato per qualche anno il reddito di cittadinanza e finito quello non gli è rimasto niente. Penso che abbia una grande colpa. Ma le colpe di come si è arrivati a Conte arrivano da molto lontano, quindi servirebbe un esame di coscienza di tanti”.