Roma, 27 nov. (Adnkronos) – La parola d'ordine dalle parti del Movimento 5 Stelle è: reazione. Incassato lo schiaffo che lunedì Beppe Grillo ha deciso di sferrare a Giuseppe Conte e alla base chiedendo la ripetizione del voto dell'assemblea che aveva cancellato la figura del garante, gli iscritti e i parlamentari hanno preso e prenderanno delle contromisure.
Se, infatti, i movimentisti, ovvero l'ala più vicina al co-fondatore, ha reiniziato la campagna per l'astensione per il voto dal 5 all'8 dicembre, così che non si raggiunga il fatidico quorum che potrebbe davvero mettere all'angolo Grillo, dall'altra è partita una wave per portare all'esito contrario. Con l'hashtag #iorivoto, che potrebbe rilanciare nei prossimi giorni anche il presidente, si vuole puntare un'altra volta a superare lo scoglio della partecipazione della maggioranza assoluta degli iscritti, e determinare una volta per tutte la fuoriuscita dell''Elevato' dalla creatura che lui stesso aveva contribuito a fondare nel 2009.
Per il voto del 21-24 novembre, il ragionamento che si fa dalle parti di Campo Marzio, si era scelto di ignorare i continui attacchi di Grillo, come testimoniato dalle parole di Conte dal palco di Nova domenica. Ora che il comico genovese ha deciso di 'appellarsi' a qualsiasi cavillo pur di rimanere in sella al Movimento 5 stelle, anche l'ex premier utilizzerà qualsiasi mezzo per difendere la comunità non personalizzando però lo scontro con il garante. Per la credibilità del Movimento agli occhi dell'elettorato certo, ma anche per il posizionamento con le altre opposizioni. Rimangono, però, dei dubbi sulle mosse di Conte qualora si dovesse perdere la seconda battaglia con l'Elevato, e al momento dai vertici del M5s filtra massimo riserbo.