Roma, 25 nov. (Adnkronos) – All'indomani del 'grillicidio' i riflettori restano accesi sul grande assente della costituente 5 Stelle. Beppe Grillo non era presente al Palazzo dei congressi, dove Giuseppe Conte – in virtù del voto espresso dagli iscritti pentastellati – ha sfilato al comico genovese lo scettro di garante, abolendo l'incarico statutario ritagliato per lui anni fa. Ora sono molti a interrogarsi sui prossimi passi dell'(ex) Elevato: tornerà a impugnare le carte bollate per impedire a Conte l'utilizzo del simbolo o accetterà quanto stabilito dall'assemblea dei votanti? "Valuteremo", dice all'Adnkronos Enrico Maria Nadasi, amico e commercialista di Grillo, nonché cofondatore insieme al comico dell'Associazione Movimento 5 Stelle 2013 "proprietaria dei simboli del Movimento": o almeno questo è ciò che si legge nell'ultimo bilancio dell'Associazione.
"E' opportuno che Conte adesso si faccia il suo simbolo, 'Oz con i 22 mandati', e lasci perdere quel simbolo lì. Il Movimento che abbiamo fondato non può essere stravolto. Se continua col simbolo del Movimento, si valuterà il da farsi", prosegue Nadasi. "Beppe – spiega ancora il commercialista – ha espresso la volontà di rivolere il simbolo indietro e di estinguerlo. Questo è quello che vuole Beppe e io sono d'accordo con lui". Insomma, per voi Conte non può più utilizzare il logo del M5S… "Quel simbolo rappresentava tanto per noi: un Movimento che doveva realizzare una forma di politica nuova e una gestione nuova della cosa pubblica. Quel simbolo ora non rappresenta più quella cosa lì: noi lo rivogliamo indietro per estinguerlo. Lo metteremo in un museo: faremo un museo dei simboli politici e ci sarà anche quello del Movimento…".
Nadasi ha avuto modo di scambiare con Grillo alcune impressioni sul processo costituente M5S, culminato con l'evento 'Nova' andato in scena all'Eur il 23 e 24 novembre: "Abbiamo preso atto di ciò che è successo, osservando i fatti. Che delusione. Beppe? Era stupito: delle tante persone che hanno fatto parte della storia del Movimento, nessuna di esse ha preso le sue difese. Non si sono schierate, hanno aspettato. Tutti appiattiti sull'attesa che Conte potesse archiviare la regola dei due mandati. Concordo con Grillo: c'è stato un passaggio da francescani a gesuiti. Un'assemblea farsa – racconta ancora l'amico di Grillo – dove si sono votati quello che volevano. Non è più il Movimento ma un partito. Che fare ora? Faremo tutte le valutazioni del caso, a 360 gradi…".
(di Antonio Atte)