Ramallah, 2 gen. (askanews) – L’Autorità nazionale palestinese (Anp) ha annunciato la sospensione delle trasmissioni dell’emittente del Qatar, Al Jazeera, in Cisgiordania. Stando a quanto riferito dall’agenzia di stampa palestinese Wafa, la decisione del Comitato ministeriale palestinese, composto da rappresentanti dei ministeri della Cultura, degli Interni e delle Telecomunicazioni, è stata adottata “a causa delle ripetute violazioni delle leggi e dei regolamenti palestinesi da parte di Al Jazeera”.
“Le autorità hanno accusato la rete di trasmettere contenuti di incitamento, di diffondere disinformazione e di interferire negli affari interni palestinesi, alimentando divisione e instabilità”, ha spiegato Wafa. L’emittente del Qatar ricorda che nei mesi scorsi erano stati l’esercito e il governo israeliani a sospendere le sue trasmissioni sia in Israele che nella Cisgiordania occupata. “Il divieto militare israeliano in Cisgiordania non è stato rinnovato, ma l’Anp ha deciso di prendere in mano la situazione e di bandire la rete”, ha scritto Al Jazeera.
Al Jazeera ha affermato in una nota che “considera questa decisione nient’altro che un tentativo di dissuadere il canale dal coprire gli eventi in rapida escalation che si stanno verificando nei territori occupati”. “La decisione di congelare il lavoro di Al Jazeera e di impedire ai suoi giornalisti di svolgere i loro compiti è un tentativo di nascondere la verità sugli eventi nei territori occupati, in particolare su ciò che sta accadendo a Jenin e nei suoi campi. E – sfortunatamente – tale decisione è in linea con la precedente azione avviata dal governo israeliano, che ha chiuso l’ufficio di Al Jazeera a Ramallah”, si legge nella nota diffusa dall’emittente del Qatar.
Secondo l’analista politico dell’emittente, Marwan Bishara, la decisione dell’Anp “non sorprende, data la copertura critica di Al Jazeera degli scontri in corso tra le forze dell’Anp e i gruppi armati palestinesi nel campo profughi di Jenin”.