Lutto nel Torinese, morto baby calciatore di 12 anni

Il giovane calciatore, promessa del Gassino San Raffaele, è morto poco dopo essere stato dimesso dall'ospedale

Andrea Vincenzi giocava negli Esordienti della Usd Gassino-San Raffaele, in provincia di Torino.

Morto baby calciatore di 12 anni

Il ragazzo viveva a Castiglione Torinese con la famiglia e aveva tutte le potenzialità per diventare un’importante promessa del calcio italiano. Poco prima della morte aveva iniziato a non sentirsi troppo bene, fino ad accusare sintomi sempre più gravi. Mercoledì era stato accompagno al pronto soccorso per una sospetta polmonite. Dopo alcuni esami i medici dell’ospedale di Chivasso l’avevano dimesso. Nella tarda serata di ieri le sue condizioni sono peggiorate rapidamente e il giovane è morto poco dopo aver raggiunto l’ospedale Regina Margherita di Torino.

Aperta un’indagine

La morte di Andrea ha lasciato tutti senza parole. Sul prematuro decesso è stata aperta un’indagine, per fare luce sulle cause e determinare eventuali responsabilità. La famiglia, gli amici e i compagni di squadra si sono stretti nel dolore per la perdita. “Il Gassino San Raffaele, nella figura di tutto il consiglio direttivo” ha scritto la società “si stringe con forza intorno ai genitori di Andrea Vincenzi, nostro giovanissimo atleta classe 2011 che è prematuramente ed improvvisamente scomparso questa notte” e aggiunge “Da tutto il Gassino, alla nostra Valeria ed al papà Roberto, le più sentite condoglianze e la vicinanza in questo momento immensamente doloroso per la grave perdita“.

I messaggi di cordoglio

Sui social si sono susseguiti numerosi messaggi, per rendere l’ultimo saluto ad Andrea: “E poi tutto quanto assume un senso che non avevamo previsto” si legge in un post “le marachelle della Juve, il campo infangato, il rinvio della partita, la sconfitta del sabato, il ritardo alla riunione. Tutte, all’apparenza, grandi cose da affrontare e superare, ma poi…Ma poi nel cuore della notte squilla il telefono e senti la voce rotta dal pianto del tuo DG che ti sussurra: è morto… Il brivido parte, sì, ma raggiunge il cuore spaccandolo quando il nome è quello di un bambino.

Un bambino che giocava fino a qualche ‘attimo’ prima a difesa di un porta che amava tanto quanto quel pallone che ci legava nella passione condivisa: lui con il sogno di diventare calciatore, io con la speranza di riuscire a fargli realizzare, un giorno, quel sogno. Andrea“