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Nel giorno in cui la Rai celebra il suo 70º anniversario dalle prime trasmissioni, un velo di tristezza è calato sulla televisione pubblica italiana.
Alberto Masoero, giornalista e intellettuale di spicco, è deceduto a Novi Ligure.
Un volto familiare della televisione italiana
La sua figura è stata un riferimento di sobrietà, competenza e chiarezza, unendo un linguaggio accessibile alla capacità di trasmettere concetti con straordinaria facilità. Il suo stile, sempre distante dai toni enfatici, ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama giornalistico e televisivo.
Le condoglianze per la scomparsa
Le condoglianze e gli omaggi non si sono fatti attendere.
Rocchino Muliere, sindaco di Novi Ligure, ha espresso parole di ammirazione e rispetto per l’eredità intellettuale e culturale lasciata da Masoero. L’ex assessore verrà celebrato con i massimi onori nella chiesa della Collegiata, con la partecipazione del Comune attraverso il gonfalone cittadino. La carriera di Masoero in Rai ha attraversato decenni di cambiamenti e successi. Nel 1968 ha iniziato il suo cammino nella televisione pubblica, distinguendosi come commentatore finanziario del Tg1.
Non solo televisione: Masoero in Fiat
Oltre all’esperienza nell’ambito televisivo e presso la Rai, Masoero ha lasciato il segno nel mondo delle relazioni pubbliche. Dopo un periodo all’ufficio stampa della FIAT a Torino, ha continuato a districarsi con maestria nell’ambito delle relazioni esterne, gestendo incarichi di rilevanza internazionale per Fiat Iberica e la delegazione europea. Nonostante la pensione nel 2000, Masoero ha proseguito la sua attività nel campo giornalistico, diventando direttore del giornale Panorama di Novi dal 2005 al 2008.
Il suo contributo è stato encomiabile, tanto che Piero Vernetti, della società editrice Panorama, lo ha definito un punto di svolta cruciale per il giornale stesso.